di Luca Fumagalli

L’origine della presenza cristiana in Inghilterra risale al 63, quando a Glastonbury venne fondata la prima chiesa dell’intera cristianità. Tradizione dice che fu Giuseppe d’Arimatea a posare la prima pietra, e da quel luogo, nei secoli successivi, passarono diversi santi illustri come San Patrizio e Santa Brigida, patroni d’Irlanda, e San Davide, patrono del Galles.

Per altre notizie intorno alle prime comunità cristiane bisogna attendere fino al 179, quando Lucio, sovrano dei britanni al tempo dell’occupazione romana, scrisse una lettera a papa Eleuterio con la richiesta di inviare dei missionari. Lui stesso venne battezzato e c’è da credere che durante il suo regno la maggior parte della popolazione fosse ormai fedele alla nuova religione.

All’inizio del IV secolo si colloca invece il primo martire inglese, Sant’Albano, ucciso al tempo delle persecuzioni di Diocleziano.

Una volta pacificato l’impero e garantita la tolleranza religiosa, a destabilizzare il cristianesimo britannico non intervenne una nuova persecuzione ma l’eresia del monaco Pelagio. Sostanzialmente quest’ultimo negava l’esistenza del peccato originale e insegnava che gli uomini erano in grado di salvarsi solamente in virtù della propria buona volontà. Di conseguenza veniva negata la dottrina della grazia. I fedeli inglesi ricorsero allora all’aiuto di due vescovi originari della Gallia, Germano d’Auxerre e Lupo di Troyes, in seguito canonizzati, i quali, oltre a confutare con valide argomentazioni le teorie pelagiane, operarono diversi miracoli. Tuttavia fu necessario attendere fino al 634 prima che un papa, Onorio, condannasse ufficialmente le idee eterodosse di Pelagio.

Nel V secolo, a rendere ancora più instabile la situazione generale, intervenne l’improvviso ritiro delle truppe romane dalle isole britanniche, un provvedimento reso necessario per cercare in qualche modo di tamponare la penetrazione barbarica all’interno dei confini dell’impero. Poche notizie rimangono su questo particolare frangente della storia inglese in cui si collocano la leggendaria figura di re Artù e dei suoi cavalieri.

Con la fine della Britannia romana e l’inizio della dominazione anglosassone il paganesimo tornò nuovamente a proliferare, almeno fino a quando, nel 596, papa San Gregorio Magno inviò in Inghilterra un piccolo gruppo di monaci capeggiati da Sant’Agostino. Il re e i sudditi furono battezzati poco dopo e Agostino divenne il primo Arcivescovo di Canterbury, il primate della Chiesa inglese. Nel 627 gli succedette Sant’Onorio, sotto la cui guida il paese divenne definitivamente una terra cristiana, destinata a dare i natali a numerosi santi.

Tra VII e VIII secolo nacque anche la letteratura inglese. Se il primo poeta conosciuto, Caedmon, era un monaco, il Beowulf, tra i migliori racconti epici mai scritti, è un’opera profondamente cristiana. Sempre in questi anni, precisamente nel 731, il cronachista San Beda il Venerabile ultimò la stesura della sua opera più importante, ovvero la Historia ecclesiastica gentis Anglorum. Dichiarato dottore della Chiesa da Leone XIII nel 1899, San Beda è comunemente ritenuto il padre della storia inglese. 

Un altro santo britannico del tempo che ebbe una certa importanza in ambito culturale fu Alcuino di York. Su insistenza di Carlo Magno, di cui fu mentore e consigliere, divenne uno dei principali artefici del Rinascimento carolingio, dandosi parecchio da fare per diffondere la conoscenza cristiana tra i franchi. 

Nel 878 ebbe luogo la Battaglia di Ethandun, cantata da G. K. Chesterton ne La ballata del cavallo bianco (1911), uno degli eventi più importanti della storia del cattolicesimo inglese. Lo scontro, che vide contrapposti il sovrano anglosassone Alfredo il Grande e gli invasori vichinghi, poi sconfitti, secondo Hilaire Belloc fu fondamentale non solamente per la sopravvivenza della fede nelle isole britanniche ma addirittura per la sopravvivenza dell’intera cristianità. Al di là di questo, Alfredo il Grande ebbe meriti anche in campo culturale e politico: unificò l’Inghilterra come nazione, ridando nuovo lustro al latino e facendo dell’inglese la lingua ufficiale; riformò il sistema legale e creò una scuola di corte…

Gli appunti sulla storia dell’Inghilterra cattolica continuano nella prossima puntata  


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