Dalla preziosissima opera di Gaetano Moroni “Le cappelle pontificie, cardinalizie e prelatizie” riprendiamo la storia dell’origine della Cappella Papale che ogni 4 novembre, festa di san Carlo Borromeo, si celebrava nella chiesa romana di San Carlo al Corso, dove peraltro si custodisce e venera il cuore del santo cardinale arcivescovo di Milano.

Nella sontuosa chiesa di s. Carlo al Corso, sagra pure a s. Ambrogio, ambedue arcivescovi di Milano, si teneva in questo giorno Cappella Cardinalizia pel cuore di san Carlo ivi venerato, e donato dalla nazione milanese per questa chiesa a mezzo del Cardinal Federico Borromeo. Nel pontificato di Clemente XI disputandosi la successione della monarchia spagnuola, contrastata tra il duca di Milano Carlo III, dipoi imperatore Carlo VI, e Filippo V Borbone di Francia, poi re di Spagna, accadde che nel 1706 corservossi neutrale il prudente pontefice, finché fosse definita sì grave questione. I confrati della arciconfraternita de’ ss. Ambrogio e Carlo della nazione milanese e lombarda, cui appartengono la detta chiesa, l’oratorio e l’ospedale contigui, seguendo le parti di Carlo III, arciduca Austria, per la festa e Cappella Cardinalizia volevano esporvi il ritratto di Carlo III, mentre l’ambasciatore di Spagna e i Cardinali addetti a quella corona volevano esporre quello di Filippo V e della regina sua moglie, il che avrebbe portato funeste conseguenze. Il saggio Pontefice, riflettendo alla consuetudine di non esporsi i ritratti di principi nelle chiese, quando il Papa vi celebra od assiste, prese il ripiego, senza che alcuno si offendesse, di tenervi Cappella Papale, recandovisi in forma pubblica e vestendosi de’ sagri paramenti nell’annesso oratorio, dappoiché nella sagrestia si vedevano i ritratti del re e della regina di Spagna. Fatta fu perciò temporaneamente chiudere la sagrestia dal Cardinal vicario; ed emanato per un editto con che si pubblicava l’indulgenza plenaria e remissione di tutti i peccati conceduta dal Papa Clemente XI alla chiesa di s. Carlo al Corso per la sua sua festa. In oltre dichiarava nell’editto che si terrebbe in essa anche Cappella Pontificia, dovendosi pregare Iddio perché sospendesse i flagelli dell’ira sua, e per l’emendazione de’ costumi ec., onde fu gran concorso di popolo. Nel seguente anno 1707, i superiori del sodalizio per la medesima festività esposero il solo ritratto del Pontefice Clemente XI, che vi tornò ad assistere alla Cappella. E sebbene nel 1709 fosse cessata la difficoltà sull’esposizione dell’effigie di Carlo III, il Papa manifestò al Cardinal d’Adda, protettore della chiesa ed arciconfraternita, che avea fatto voto di ritornarvi ogni anno a celebrare la Cappella Pontificia, perché avea preso il santo Cardinale per intercessore appresso Dio della pace del cristianesimo, e siccome nel momento di porsi in carrozza venne sorpreso da una indisposizione che gl’impedì d intervenirvi subito in vece ordinò la spedizione di un breve ed inviollo alla chiesa, dichiarando in esso formalmente che da quel punto in avanti a’ 4 novembre per la festa di s. Carlo vi si terrebbe la Cappella Pontificia, onde egli ed i successori di lui continuarono a farla.



Seguite Radio Spada su:


fonte immagine commons.wikimedia.org