La rivista dell’ANPI, “Patria Indipendente”, ci ha inserito nella mappa interattiva del fascismo e dell’estremismo di destra su Telegram, collegata a un dossier pubblicato pochi giorni fa (3 novembre 2022).

Se la cosa non strappasse un sorriso, sarebbe davvero il caso di mettersi le mani nei capelli. Ma tant’è: l’antifascismo in assenza di olio di ricino e di adunate a Piazza Venezia ha sempre una sfumatura vicina al grottesco.

Mettiamo subito in chiaro una cosa: il nero è un colore bellissimo, non foss’altro che per il guelfismo nero di antica memoria. Sull’accusa cromatica, nulla da dire: rivendichiamo la tinta, la stessa delle talari, la stessa che col bianco forma lo stemma dell’Ordine dei Predicatori. Ma c’è un problema: quelli dell’ANPI, nella foga di trovare il nemico che deve dare un senso alla loro sussistenza, hanno sbagliato galassia.

Eh, sì: li possiamo aiutare invitandoli a consultare un libro da noi curato e uscito da non molto, Magistero PoliticoInsegnamenti papali sulla politica per l’instaurazione di un ordine cristiano, ai capitoli La Regalità di Cristo e la Costituzione cristiana degli Stati, Il problema totalitario, Il Fascismo, Il Nazionalsocialismo, potranno verificare quale sia la posizione della Chiesa in materia. Già che ci sono possono dare un occhio alla voce Il Comunismo: potrebbe far bene.

Che dire poi delle altre “stelle” che ci affiancano nella mappa partigiana? C’è tutto e il contrario di tutto, da gruppi che si chiamano “Eresia“, a uno che nel nome chiarisce “se non vi piacciono Fusaro, Toscano e Rizzo, state alla larga, chiaro ??“. Chiarissimo! Stiamo alla larga, non temete… ma alla larga proprio.

Con uno slancio degno di Peppone Bottazzi al terzo litro di lambrusco, gli autori presentano il loro dossier: “[Telegram è] divenuta rifugio dei gruppi dell’estremismo e dell’eversione che via via venivano espulsi dagli altri social media”, “Abbiamo censito e classificato circa 600 fra canali e gruppi”.

Non manca, va riconosciuta, una nota di prudenza dei fazzoletti rossi: “In linea generale abbiamo preferito, come nelle mappe precedenti, attenerci a un criterio di prudenza e, vista la mole di dati che abbiamo dovuto analizzare, siamo ben consapevoli di poter essere incappati in errori sia di valutazione sia materiali”.

Ecco: “errori sia di valutazione sia materiali” ci pare una definizione che si avvicina alla realtà. Almeno una volta può capitare.

Sipario!


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