di Guardia Svizzera
È notizia di qualche giorno che la Cei abbia dato la possibilità di “ripristinare” le acquasantiere, così come lo scambio della pace. Dopo un primo “sussulto” di gioia, è necessario domandarsi il perché di un siffatto pronunciamento.
In questi due anni di pandemia, la Cei, da madre sapiente, ci ha lodevolmente insegnato e stimolato a prenderci cura della salute più deboli. Abbiamo appreso, tramite contingentamento e talvolta anche la soppressione del culto, che la salute del corpo è più importante di quella dell’anima.
Inoltre, da un giorno all’altro, ci siamo resi conto che l’acqua santa, sacramentale potentissimo usato anche negli esorcismi per scacciare il demonio, era diventata mezzo per la trasmissione di virus, e pertanto da rimuovere.
Ora dopo due anni, la previdente Cei concede ai parroci di ripristinare l’acqua santa, sebbene ci sarebbe da chiedersi se siano venute meno le ragioni che l’hanno spinto a privare i fedeli del potente sacramentale.
A ben guardare, il potente virus, nato dall’accoppiamento di un pipistrello e di un pangolino, non sembra essere sparito. Infatti, la Corte Costituzionale si è premurata di “salvare” l’obbligo di inoculazione del salvifico siero a sanitari e over 50; i media mainstream non smettono di sollecitare la “quarta benedizione” ai propri lettori.
Oltretutto, quest’anno è ricomparsa l’influenza stagionale “australiana”, sparita nello scorso biennio. Del resto, venendo dall’Oceania ci ha messo un po’ a compiere il tragitto. Ma senza indugiare troppo sui mezzi di trasporto usati dall’Australiana, apprendiamo che, pur non avendo ancora raggiunto il suo picco, sta già lasciando a casa molti italiani.
Perciò, guardandoci intorno, considerata la compresenza dell’influenza cinese e australiana, pare che siamo nell’occhio del ciclone, quindi sorgono spontanee delle domande.
Perché rimettere l’acqua nelle acquasantiera e consentire lo scambio della pace?
Dobbiamo forse dedurre che lo stesso sacramentale abbia ricevuto qualche forma di aggiornamento, immunizzazione tale per cui è ora insuscettibile di essere mezzo di trasmissione di bacilli?
Cosa ne sarà della salute dei più?
Pertanto, sussistendo tutti questi dati fattuali, non si capisce il motivo del ripristino delle acquasantiere e tantomeno dello scambio della pace. E’ incredibile pensare che la avvedutissima Cei smetta di avere così tanto a cuore la tutela della salute; pensandoci bene sono così belle le acquasantiere vuote e soprattutto d’estate non c’è neanche il rischio che le zanzare vi depongano le uova.
Dunque, è fondamentale che la Cei ritorni sui suoi passi annullando la precedente disposizione
Infine, è necessario spendere due paroline sul “ripristinato” scambio della pace.
È stato magnifico osservare che mentre il popolino, in questi due anni, non ha potuto fruire della salvifica stretta di mano dovendosi limitare a fugaci sguardi di pace, i rappresentanti delle religioni, durante i vari incontri ecumenici organizzati dalla comunità Sant’Egidio, non si sono fatti mancare abbracci, stretti di mano.
Del resto, mutuando dal marchese del grillo “Noi siamo noi e voi….”.
Fonte immagine: pixabay
Seguite Radio Spada su:
- Telegram: https://t.me/Radiospada;
- Gloria.tv: https://gloria.tv/Radio%20Spada;
- Instagram: https://instagram.com/radiospada;
- Twitter: https://twitter.com/RadioSpada;
- YouTube: https://youtube.com/user/radiospada;
- Facebook: https://facebook.com/radiospadasocial;
- VK: https://vk.com/radiospada.