di Luca Fumagalli
Prima di iniziare, ai seguenti link sono disponibili la prima, la seconda, la terza e la quarta puntata della rubrica.
Uno dei problemi che i “papisti” inglesi dovettero affrontare a partire dal XVI secolo fu quello dell’educazione dei figli. Senza più monasteri e istituzioni scolastiche cattolicamente ispirate, lo studio a casa divenne una scelta obbligatoria, almeno fino a quando, nel 1593, fu inaugurato nel nord della Francia il collegio di Saint-Omer. Fondato dal gesuita Robert Parsons con il supporto finanziario del re di Spagna, l’istituto, che continuò a operare fino alla Rivoluzione francese, fu un punto di riferimento per diverse generazioni di giovani cattolici provenienti dall’Inghilterra.
Il regno del terrore di Elisabetta si concluse con la morte della sovrana nel marzo del 1603 (dal momento che non aveva eredi, la corona passò agli Stuart). Non si sa con certezza il numero dei cattolici che ebbero a patire per la loro fede in quegli anni: parecchi, infatti, morirono nello squallore delle prigioni reali, mentre di molti altri si sono semplicemente perse le tracce. Quel che è certo è che durante l’epoca elisabettiana furono condannati a morte, con l’accusa di tradimento, 189 “papisti”, 126 dei quali erano sacerdoti.
Nel 1605, il fallimentare complotto noto col nome di “Congiura delle polveri” (Gunpowder Plot), finalizzato a far esplodere la Camera dei lord e a uccidere il re Giacomo I, non fece altro che riaccendere nel paese l’odio anti-cattolico che, almeno per qualche mese, sembrava essersi assopito. Alcune prove mostrano come Robert Cecil, consigliere del sovrano, grazie alla sua rete di spie fosse al corrente da diverso tempo delle macchinazioni di Guy Fawkes e compagni; l’ipotesi è che abbia lasciato fare, fermando il complotto solo all’ultimo, proprio per fomentare nuove persecuzioni nei confronti degli odiati “papisti”.
Nel frattempo, di pari passo al diffondersi del puritanesimo – un’eresia che di fatto liquidiva tutta la tradizione occidentale (la Grecia classica, Roma e l’Europa cattolica) come diabolica – e al peso sempre più crescente che il parlamento aveva nelle decisioni politiche, aumentava anche l’influenza dei cattolici a corte. Del resto Carlo I, succeduto a Giacomo nel 1625, aveva sposato Henrietta Maria, la figlia del re di Francia, la quale attirò su di sé sin da subito l’odio dei protestanti per essersi voluta recare in pellegrinaggio a Tyburn, il luogo delle esecuzioni di molti martiri inglesi.
Con lo scoppio della guerra civile i “papisti” si schierarono dalla parte del sovrano. Le case di numerose famiglie “recusant” vennero prese d’assalto dalle truppe parlamentari, saccheggiate e bruciate, così come diversi furono i morti e le immagini sacre distrutte. L’esecuzione del re, nel 1648, aprì le porte a un periodo di tirannide puritana in cui si arrivò addirittura all’assurdo di abolire il Natale. Per fortuna si trattò di una parentesi relativamente breve, e quando Carlo II riprese in mano le redini del regno i cattolici poterono tornare ad avere un minimo di sollievo (non va dimenticato che il giovane Stuart, nel 1651, aveva tentato di rimpossessarsi del trono manu militari; sconfitto e in fuga dalle truppe di Cromwell, era stato aiutato da una famiglia “papista” che, insieme a lui, stava nascondendo in casa un prete missionario).
Nel 1666 un terribile incendio, il Great Fire, distrusse una buona porzione di Londra. Per quanto i cattolici non avessero nulla a che fare con esso, presto si diffusero dicerie – che col tempo si trasformarono in una vera e propria leggenda nera – secondo le quali dietro la scintilla che aveva innescato il disastro ci fossero proprio loro. Qualcosa di analogo accadde pure dodici anni dopo, quando il reverendo Titus Oates mise gli inglesi in guardia nei confronti di un fantomatico “Complotto papista” (Popish Plot) per assassinare il re: prima che ci si rendesse effettivamente conto della falsità delle accuse di Oates, poi arrestato per spergiuro, almeno 22 innocenti vennero giustiziati come traditori.
Col tempo nuove leggi finirono per escludere i cattolici dai posti di potere, Parlamento incluso, relegandoli così, per quanto concerne la politica, al ruolo di semplici spettatori. Vennero però parzialmente consolati dalla notizia che Carlo II, prima di spirare, si era riconicliato con la Chiesa.
La salita al trono di Giacomo II, cattolico egli stesso, diede il la a una nuova fase di tolleranza religiosa che, tuttavia, non durò a lungo. Nel 1688 la “Gloriosa rivoluzione” (Glorious Revolution) ristabilì al potere le forze anti-cattoliche e, ancora una volta, le speranze dei “papisti” inglesi ebbero vita breve come il regno dell’ultimo Stuart.
Gli appunti sulla storia dell’Inghilterra cattolica continuano nella prossima puntata.
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Fonte immagine: https://static.independent.co.uk/s3fs-public/thumbnails/image/2018/10/31/15/guy-fawkes-plot.jpg?width=1200