Alcuni brani del Breve “Qui Ecclesiae” con cui Pio IX insigniva sant’Alfonso Maria de’ Liguori del titolo di Dottore della Chiesa Universale.
PIO PP. IX
A perpetua memoria
Cristo Signore, il quale promise solennemente alla sua Chiesa che sempre l’avrebbe assistita, qualora massimante vede esserle di bisogno, suscita uomini insigni per pietà e dottrina, i quali, ripieno dello spirito d’intelligenza, spargano come pioggia gl’insegnamenti della sua sapienza. Non accade infatti senza il previdentissimo consiglio di Dio onnipotente che, proprio quando la dottrina dei novatori Giansenisti attirava su di sé gli occhi di molti e molti adescava all’errore, proprio allora si ergesse Alfonso Maria de’ Liguori, Istitutore della Congregazione del Santissimo Redentore e Vescovo di Sant’Agata dei Goti, il quale, combattendo la buona battaglia, aprisse la sua bocca in mezzo alla Chiesa e, con scritti dotti e laboriosi, si adoprasse per sradicare codesta pesta suscitata dall’inferno ed estirparla dal campo del Signore … unicamente mirando alla gloria di Dio e alla salute spirituale delle anime, scrisse molti libri, colmi di sacra erudizione e pietà, per render sicura, tra le intricate opinioni dei teologi più lassisti come più rigidi, la strada su cui i direttori della anime dei fedeli cristiani potessero camminare senza fallo; per istruire il Clero; per confermare la verità della fede cattolica e difenderla contro ogni genere di eretici; per affermare i diritti di questa Sede Apostolica; per eccitare gli animi dei fedeli alla devozione. Si può in tutta verità proclamare che non via sia errore, anche del tempo nostro, che non sia stato, almeno in parte, confutato da Alfonso … Per la qual cosa, a lui si conviene splendidamente quell’elogio della divina Sapienza: “Non vien meno la sua memoria e il suo nome sarà ripetuto di generazione in generazione. La sua sapienza sarà predicata dalle genti e la Chiesa celebrerà la sua lode“. E Pio VII, Nostro Predecessore di felice memoria, ammirato della sapienza di Alfonso, diede di lui questa importantissima testimonianza: “Con la parole e con gli scritti ha mostrato a coloro che erravano nella notte del secolo la via delle giustizia, per la quale potessero passare dalla potestà delle tenebre alla luce e al regno di Dio”. La felice memoria poi di Gregorio XVI, Nostro Predecessore, esaltando con somme lodi la eloquenza, la facondia e la varietà di dottrina di Alfonso, lo ascrisse nei fasti dei Santi del Cielo. Finalmente ai nostri giorni, molti Cardinali di Santa Romana Chiesa, quasi tutti i sacri Vescovi del mondo intero, i Superiori degli Ordini Religiosi, insigni sodalizi di Teologi, illustri collegi di Canonici, nonché dotti d’ogni ceto, ci pregarono supplichevoli di insignire sant’Alfonso Maria de’ Liguori del titolo e degli onori di Dottore della Chiesa. Noi allora, volendo ben volentieri assecondare queste pie preci, affidammo, com’è costume, questo gravissimo affare alla Congregazione dei Venerabili Nostri Fratelli Cardinali di Santa Romana Chiesa, preposti alla difesa dei sacri riti. La detta Congregazione … ritenne che si dovesse proporre al Santissimo la concessione o dichiarazione ed estensione alla Chiesa Universale del titolo di Dottore in onore di sant’Alfonso Maria de’ Liguori … Noi stimammo che questo decreto fosse da approvare e confermare … Dunque in virtù della Nostra autorità apostolica, a tenore della presente, confermiamo il titolo di Dottore a sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore e Vescovo di Sant’Agata dei Goti, e se fosse necessario, glielo attribuiamo e impartiamo nuovamente; sì che finalmente nella Chiesa Cattolica Universale sia tenuto sempre per Dottore … Inoltre vogliamo e stabiliamo che i libri, i commenti, gli opuscoli, tutte insomma le opere di questo Dottore, non solo privatamente, ma pubblicamente, siano citati, proposti e usati nei ginnasi, nelle accademie, nei collegi, nelle scuole, nelle lezioni, nelle dispute, nelle interpretazioni, nelle concioni, nei sermoni, e in tutti gli altri studi ecclesiastici … per la misericordia di Dio onnipotente e l’autorità dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo, a tutti e singoli i cristiani di entrambi i sessi, che nel giorno festivo dello stesso Dottore, o in uno a scelta dei sette successivi, veramente pentiti e premessa la confessione sacramentale, riceveranno la Santissima Eucaristia, visiteranno devotamente una chiesa qualsiasi della Congregazione del Santissimo Salvatore, e ivi pregheranno piamente Dio per la concordia dei Principi Cristiani, l’estirpazione dell’eresia e l’esaltazione di Santa Madre Chiesa, misericordiosamente nel Signore concediamo in perpetuo l’indulgenza e remissione plenaria di tutti i propri peccati, che può essere applicata a mo’ di suffragio anche alle anime unite a Dio nella Carità che migrarono da questo mondo …
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 7 luglio 1871, anno vigesimo sesto del Nostro pontificato.
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