Da L’Osservatore Romano della Domenica del 5 novembre 1950 estraiamo questo bell’articolo sul dogma dell’Assunzione corporea in cielo di Maria Santissima scritto dal fisico Enrico Medi.
Ha l’universo i suoi grandiosi aspetti, le sue perfezioni ed armonie, dalle nebulose di centomila anni luce di diametro, ai protoni di decimillesimi di miliardesimo di centimetro, è un rivelarsi di disegno di Infinita Sapienza e potenza. Ma tutto ciò rivela anche il segno di una preparazione, per qualche cosa di più perfetto, per cui l’universo stesso è stato fatto.
Il mondo della materia si innalza in valore e bellezza quando è informata dal principio vivente. L’astro più luminoso dei cieli è immensamente distante, perché inferiore, ad una volante farfalla sui prati della terra.
Ma anche il mondo animale, con tutte le meraviglie stupefacenti che rivela e che ancor più nasconde, è muto e imperfetto; anche esso è un gradino di preparazione ed aspettazione, fino a che la materia vivente non assurge ai vertici delle sue perfezioni e diventa corpo dell’uomo, avente come forma sostanziale lo spirito.
Questo uomo rende ragione del cosmo e del cosmo è l’interprete intelligente, amante rispetto al Creatore.
La natura umana è mancata alla Legge, tragico fallimento che l’ha disinserita da un disegno di perfezione, e che, solo la redenzione ha potuto riportare nell’ordine. La natura per ciò è stata macchiata, e porta il peso della macchia in tutti gli esseri, che la compongono.
C’è una Creatura che macchia non ha mai conosciuto: l’Immacolata.
La sua anima, il suo corpo, la sua persona sono la perfezione.
Nell’ordine della persona e della natura, Dio non poteva creare esse re più perfetto della Madre del suo Unigenito.
In Lei tutta la natura trionfa. Ambasciatrice e sintesi di ogni bellezza e meraviglia di tutte le cose, Lei sublima tanto l’ordine della natura, e ne porta il trionfo al disopra di quello degli Angeli.
L’anima e il corpo di Maria sono lassù nella gloria della Trinità.
Il suo corpo è lassù: quel corpo per il quale, affinché generasse quello del Cristo, le stelle e gli atomi furono creati, e le leggi, che reggono i cardini del mondo, furono gettate dalla Mano dell’Onnipotente.
Potrebbe scomparire anche ogni traccia dell’universo materiale; il corpo di Maria, glorioso e assunto nei cieli, salva tutto. Basta questa immacolata perfezione per raccogliere il canto degli abissi e dei vertici, del moto e della luce, degli spazi e del tempo, e fare, sintesi di armonia e di amore, lode perfetta agli occhi dell’Altissimo.
Beate quelle molecole chiamate a fare il corpo di Maria e perdersi in questa vertigine di gloria!
Come vorremmo anche noi in Lei scomparire! Questo è l’anelito che ha mosso gli esseri fin dai primi istanti della Creazione, e lo sospinge ancora, nel travaglio dei secoli, fino a quando i mondi non saranno rinnovati nella finale resurrezione. I nostri corpi gloriosi parteciperanno del trionfo, e, dei nostri corpi, i cieli e la terra, purificati e pur loro partecipanti alla gloria, saranno il trono.
Ma fin d’ora Maria è lassù a prendere possesso, per la fine dei tempi e oltre la fine, del diritto della materia; anche essa redenta, a parteci pare al gaudio dell’Amore, che non ha confini.
Benedetta Tu che la Chiesa oggi onora, o umana creatura dei cieli.
In te, il Corpo Mistico di Cristo vede il suo cuore palpitante vivente e reale; Regina degli Angeli, che dal candore delle nevi, dalla potenza dei monti, dal balenio della tempesta, dal fascino dell’aurora, dalla poesia dei fiori, dallo scintillio delle stelle, dal sorriso dei bimbi, dal cuore del le spose hai tratto il canto che inebria il Paradiso.
On. Prof. ENRICO MEDI
Direttore Istituto Nazionale di Fisica
Professore dell’Università di Roma e Palermo
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fonte: osservatoreromano.va
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