La Nuova Bergogl… ehm scusate… La Nuova Bussola prosegue nel suo harakiri contro i lefebvriani. Ed è bellissimo!

Tre cose da dire:

1. Riesce a non azzeccare la sostanza della questione, a non cogliere gli elementi essenziali, a prendere lucciole per lanterne, con un discreto condimento di mezze verità e di omissioni. A suo modo è un capolavoro, va detto.

2. Il boomerang che questa operazione sta lanciando è già tornato pesantemente addosso alla Bussola, ormai da giorni coperta da un uragano di fischi. La geniale trovata sta anche ridestando una naturale onda di simpatia per Mons. Lefebvre. Fare i tiepidi conservatori della rivoluzione, stare nel “mondo di mezzo”, non porta mai bene. La rivoluzione mangia sempre i suoi figli, anche quelli più cauti e timidi: meglio ripassare ciò che accadde in Francia a fine ‘700.

3. Ovviamente, a tutto questo sgangherato mappazzone (Barbieri docet) che sembra cucinato a partire da polemiche già affrontate negli anni ’80, si risponderà fin nelle virgole del merito, non tanto perché meriti una replica, ma perché non restino aperti dubbi a nessuna persona vagamente ragionevole. Una curiosità: una parte degli argomenti con cui si può procedere all’affondamento di questa serie bussolenga è già presente, tra l’altro, in un libro edito tempo fa dalla stessa casa editrice (vicina alla Fraternità Sacerdotale San Pio X) e nella stessa collana per cui pubblicò l’Autrice di questi attacchi, quando pascolava in prati lefebvriani. 

*Qui la confutazione: Cecchini parrocchiali dalla pessima mira e “anti-tradizionalismo” de La Bussola: demoliamo il mappazzone*

Non ci resta quindi che rinnovare l’appello di ieri alla Redazione de La Bussola: fatela bella lunga e corposa, questa serie di articoli.

Ci sarà da divertirsi.



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