Dal Flos Sanctorum del p. Pedro de Ribadeneyra della Compagnia di Gesù caviamo un brano di san Pier Crisologo (+ 450), Vescovo di Ravenna e Dottore della Chiesa, sul Martirio di San Giovanni Battista.

“Il giusto allora comincia a vivere quando muore per Cristo, essendo che la vita del Martire non si perde con la morte, ma si cambia in vita migliore. Con la morte risplendette più quello che mori temporalmente per vivere eternamente. Tu, Erode, vivendo muori e Giovanni morendo vive. Tu già hai lasciato quella veste di porpora che portavi e Giovanni sempre è vestito di quella stola di immortalità ch’egli stesso tinse col suo proprio sangue. I tuoi convitati sono ora partecipi delle tue pene e San Giovanni se ne sta seduto coi Cori degli Angeli alla mensa del Re del Cielo. Egli ode perpetuamente la musica e la celeste armonia e tu odi gli urli, gli stridi ed i gemiti dell’inferno. E quegli che fu condannato e dato per prezzo dell’amore disonesto della tua adultera e d’una ballatrice fanciulla, gode ora nell’eterno Regno il premio delle sue virtù. Tu insieme con esse hai ricevuto il guiderdone della tua ingiusta sentenza. Giuseppe per fuggire dalla donna adultera lasciò nelle sue mani il mantello e Giovanni per non veder l’adultera non solamente lasciò la veste esteriore ma ancora il suo corpo Giuseppe per non commettere adulterio entrò volentierissimo nella carcere e Giovanni per riprendere l’adulterio cambiò l’eremo con la prigione. Meritamente Giovanni è il maggiore fra tutti i nati di donna poiché non solamente riprese l’adulterio, ma vinse ancora con l’amore della verginità gli onesti diletti del lecito matrimonio”.


Dom Gueranger, L’anno liturgico – La decollazione di san Giovanni Battista

Omelia di San Beda Venerabile sul martirio del Battista

Un discorso di Sant’Agostino sul martirio del Battista


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