Sisto V fu Papa dal 24 aprile 1585 alla morte, che lo colse il 27 agosto 1590. A questo gran Pontefice, benemerito del consorzio civile oltre che dell’ecclesiastico, si deve lo stabilimento delle Congregazioni della Curia Romana a mezzo della costituzione “Immensa aeterni Dei” del 22 gennaio 1588. Da questo documento traiamo un brano, relativo alla Congregazione dei Riti, molto utile per capire le origini del culto ecclesiastico cattolico e le sua intime relazioni con l’ortodossia e la professione della fede.

«Siccome i sacri riti e le cerimonie di cui la Chiesa, istruita dalla Tradizione e dalla regola degli Apostoli, fa uso nell’amministrazione dei sacramenti, negli uffici divini e in tutto ciò che riguarda il culto di Dio e dei santi, racchiudono una grande istruzione per il popolo cristiano ed una protesta della vera fede, e sono atti a sollevar le anime dei fedeli alla meditazione delle cose più sublimi e ad infiammare i loro cuori del fuoco della divozione; bramando aumentare sempre più la pietà dei figliuoli di Dio e il culto divino colla conservazione e ristorazione di questi sacri riti e cerimonie, noi eleggiamo cinque cardinali, la cui carica principale sarà di vegliare perché gli antichi sacri riti siano con cura osservati da ogni sorta di persone, in qualunque luogo, in tutte le Chiese dell’Urbe e del mondo intero, anche nella nostra Cappella Papale, tanto alle messe ed ai divini uffici come nell’amministrazione dei sacramenti ed altre cose appartenenti al culto divino. Se queste cerimonie cadono in disuso, spetterà loro di ristabilirle; e se si alterano, di riformarle. Essi correggeranno e ristoreranno, secondo il bisogno, i libri che trattano dei riti sacri e delle cerimonie, principalmente il pontificale, il rituale e il cerimoniale; esamineranno gli uffici divini dei santi patroni e ne concederanno l’uso dopo di averci consultati. Stenderanno altresì le loro diligenti cure alla canonizzazione dei santi ed alla celebrazione dei giorni di festa; affinché ogni cosa si faccia convenientemente e secondo la regola, giusta la Tradizione dei padri».


La nuova messa e la professione di fede

Breve esame critico del Novus Ordo Missae



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