Alfred Loisy (28 febbraio 1857 – 1º giugno 1940), prete e studioso francese, fu uno dei caporioni del modernismo. Nel 1903 fu condannato dal Sant’Uffizio e si sottomise prontamente. Al contrario, a seguito delle condanne formulate nel decreto Lamentabili e nell’enciclica Pascendi, non volle smuoversi dai suoi errori e il 7 marzo 1908 gli fu inflitta la scomunica maggiore che lo dichiarava “vitando, ossia da evitare da parte di tutti” (ASS XLI – 1908, pp. 141-142).

Nella sua opera Compendio dei Vangeli Sinottici e delle semplici riflessioni sul Decreto del S. Uffizio “Lamentabili e sull’Enciclica “Pascendi” (Libreria Internazionale Scientifico-Religiosa, Roma, 1908, p. 275-276; cit. in sì sì no no, IV -1° gennaio 1978) troviamo tuttavia una onesto suo giudizio che trascriviamo.

«Pio X non ha fatto che tirare le conclusioni che si deducono logicamente dall’insegnamento ufficiale della Chiesa … Il modernismo, quello che esiste realmente … mette in questione questi principi, cioè l’idea mitologica della rivelazione esteriore, il valore assoluto del domma tradizionale e l’autorità assoluta della Chiesa: sicché l’enciclica di Pio X era imposta dalle circostante, e Leone XIII non l’avrebbe fatta notevolmente diversa, almeno quanto all’essenziale e nella parte teorica. Il Pontefice ha detto il vero, dichiarando ch’egli non poteva più tenersi in silenzio, senza tradire il deposito della dottrina tradizionale. Al punto ove sono le cose, il suo silenzio sarebbe stato una enorme concessione, il riconoscimento implicito del principio fondamentale del modernismo: la possibilità, la necessità, la legittimità di una evoluzione sia nella maniera d’intendere i dommi ecclesiastici, compresovi quello dell’infallibilità e dell’autorità pontificia, sia nelle condizioni di esercizio di questa autorità».

Dopo quelle già pubblicate di Giovanni Gentile e Benedetto Croce, un’altra testimonianza di quanto sia stata necessaria, logica e dovuta l’enciclica Pascendi Dominici gregis, la cui conoscenza e comprensione è vitale per chi oggi si oppone al neomodernismo che tiranneggia la Chiesa.

Una curiosità finale.
Al contrario di quanto scriveva Loisy – lo ricaviamo da succitato numero di sì sì no no – nel 1977, ricorrendo il settantesimo di pubblicazione della Pascendi, Radio Vaticana e L’Osservatore Romano asserivano senza pudore: “Una delle funzioni storiche dell’Enciclica consiste appunto nello sforzo notevole da essa compiuto per cogliere in profondità e costringere in coerenza le radici del complesso movimento, esasperando talora affermazioni non derivanti da quelle radici: uno svelamento di esse storicamente non de tutto rispettoso“.
Uno sminuimento delle condanne di san Pio X, commentava il benemerito antimodernista don Putti, atto a “meglio trascinare la Chiesa Cattolica nel letamaio modernista, dal quale il tempestivo intervento del Santo Pontefice l’ha una volta salvata”.


🔴 Benedetto Croce “d’accordo con il Papa” contro i Modernisti

🔴 Giovanni Gentile contro i “paperi” modernisti

🔴 Allocuzione di San Pio X contro il “neo-riformismo

🔴 Decreto “Lamentabili

🔴 Enciclica “Pascendi Dominici gregis

🔴 Allocuzione “Relicturus” di San Pio X contro i Modernisti

🔴 Giuramento antimodernista

🔴 Il testamento di San Pio X

🔴 Motu proprio “Praestantia Scripturae Sacrae” di S. Pio X. La scomunica dei Modernisti


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