I “Rosari di Sempre” è un’iniziativa di un gruppo di giovani ragazzi siciliani, gestori della pagina Instagram uomovivo, che hanno riscoperto l’antico metodo di manifattura dei rosari tramite grani provenienti dall’albero dei Paternostri, o “albero dei Rosari” (Melia Azedarak), usati da secoli fino all’avvento delle materie plastiche, facendoli rinascere prima per mezzo social ed ora mediante il loro nuovo sito www.rosaridisempre.com. In questa intervista alla giovane artigiana dei Rosari di Sempre, Giada Maria, approfondiamo meglio il loro progetto.

1) Com’è nata l’idea? 

L’idea è venuta ad Aurelio, un ragazzo del gruppo che già da alcuni anni conosceva la storia di questi alberi. Il modo con cui ne è venuto a conoscenza è molto curioso: stava cercando sullo shop online di un vivaio locale degli alberi che potessero crescere in fretta nella sua residenza estiva (che essendone priva si può immaginare quanto fosse assolata durante le afose vacanze sicule) fino a quando non si è imbattuto nella ‘Melia Azedarak’ con suo stupore conosciuta come “albero dei Paternostri” o “dei Rosari”. Approfondendo scoprì la storia di questa pianta (e quindi della costruzione dei rosari nei secoli tardomedievali e successivi) e gli venne da allora il desiderio di poter ridar loro vita. Solo dopo che si è aggiunto al gruppo di amici, però, – vedendomi intenta nella manifattura dei rosari – capì che ci fossero buone possibilità che potesse realizzarsi, condividendoci l’idea. Cominciammo così in maniera un po’ improvvisata, la scorsa Pasqua, a raccogliere i frutti ormai maturi e ad ingegnarci nel processo di lavorazione tra pulizia dei vari grani dalla polpa, essiccatura, colorazione e foratura. A me, poi, in particolare è affidata la costruzione della corona del rosario, grazie all’esperienza maturata fin dall’età di 10 anni per merito di un caro sacerdote che mi ha trasmesso la dedizione per questa vera e propria passione (che non considero un lavoro, essendo prima di tutto impegnata negli studi).

2) Perché Rosari di sempre?

Il nome “Rosari di sempre” è stato attribuito alle nostre corone per un duplice motivo: il primo è legato al fatto che i semi dell’albero dei Paternostri fossero utilizzati già da secoli per costruire i rosari, quindi il nome si ricollega ad un’usanza molto antica che ci unisce, vivamente, agli usi di coloro che ci hanno preceduto nella Fede Cattolica. Il secondo motivo è legato all’amore verso la Tradizione e verso la Messa di Sempre. E poiché desideravamo che si tenesse a mente questo bellissimo appellativo relativo alla Messa Tridentina, abbiamo pensato che chiamare delle corone così rare e particolari con questo nome potesse essere un modo per vivere uniti alla Tradizione.

3) Come mai l’albero dei rosari è conosciuto anche come “albero dei Paternostri”? Raccontateci un po’ della sua storia e delle caratteristiche dei rosari.

La Melia Azedarak è un albero proveniente dall’India, ed una delle maggiori fonti che attestano la sua presenza in Europa ed il suo utilizzo per le corone è la storia di Santa Chiara da Montefalco (1268-1308). Si narra che un giorno ella accolse un povero vecchio mendicante nel suo convento, che le donò il suo bastone prima di ripartire, dandole però l’ordine di piantarlo. Quell’uomo era Gesù Pellegrino. Da quel bastone nacque un maestoso albero che si moltiplicò nel convento – esistente ancora oggi – ove le monache mantengono la tradizione di questi rosari. Pare quindi che tale albero sia giunto in Occidente quando ancora era uso, specie tra i monaci, recitare corone di 100 o 33 paternostri. I frutti di questo albero, di conseguenza, vennero rapidamente adoperati per la costruzione di corone e di paternostri e di rosari. I grani di questi alberi presentano delle peculiari scanalature naturali che conferiscono loro un gradevole aspetto rustico. 

4) Oltre ai Rosari di Sempre cosa offrite?

Oltre ai Rosari di Sempre creo corone sia con altri semi naturali (lacrime di Giobbe, semi di Acai), sia con grani in legno di vari colori (nocciola, castagno e caramello) sia con grani in plastica (acquistati direttamente su specifica richiesta del cliente).

Personalmente, però, prediligo i semi naturali. Da quasi un anno, infatti, ho iniziato a coltivare nel mio giardino le piante delle Lacrime di Giobbe come ulteriore prodotto naturale oltre ai Rosari di Sempre che, a differenza di questi, danno dei semi che appaiono fin da subito come deliziose perline, solide e lucide, di colori e sfumature molto variabili, dal bianco al nero passando per il grigio, il verde, il marrone. Come potete pensare, prendersi cura di una pianta, innaffiarla ogni giorno, concimarla, potarla, e raccogliere nei periodi propizi i loro semi è un’emozione e una gratificazione completamente diversa dal ricevere dei grani di plastica acquistati sul web. Recentemente ci stiamo approcciando anche ai semi di Acai, anch’essi molto belli, rari e originali, ma derivanti da alberi della foresta amazzonica e quindi impossibili da autoprodurre.

5) E per quanto riguarda il prezzo?

Per quanto riguarda il prezzo, i nostri rosari partono da un minimo di 20 euro, ma questo varia dal tipo di grani usati e dalla personalizzazione di medaglie, croci e crociere, che faccio scegliere all’acquirente di volta in volta. Ovviamente nel tempo la disponibilità dei materiali varia, per questo preferisco il contatto diretto con il cliente attraverso la nostra email rosaridisempre@gmail.com . 

Grazie Giada Maria per avere risposto alle nostre domande! Complimenti per il progetto e continuate così!


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