Volentieri offriamo ai lettori questo curioso estratto del volume XI della Storia universale della Chiesa – La fondazione della massoneria, il febronianesimo, la soppressione dei Gesuiti (Card. G. Hergenröther).


[…] Da lungo tempo, come già denunziavano i predicatori, nell’alta società di Parigi la religione e la virtù erano vergognosamente vituperate, anche dalle donne. La Ninon, ossia Anna d’Enclos (1615-1706), amica dell’Evremond e donna spiritosa ma scostumata, raccoglieva nel suo salotto il fiore della gente frivola e ingorda di piaceri, caldeggiava l’emancipazione della donna e patrocinava il vizio imbellettato di spiritosità: ella imbellettava la corruzione. In questo circolo ebbero indirizzo molti increduli. Tra essi fu Giov. Batt. Rousseau (da non confondersi con Jean-Jacques Rousseau), figliuolo di un calzolaio di Parigi, venuto in fama per i suoi canti spirituali, ma indi per altre poesie mostruosamente oscene e per colpa di sodomia fattosi cacciare dalla Francia, e vissuto poi nella Svizzera, in Austria, in Belgio, in Inghilterra. Vi furono l’abbate de Chaulieu, suo amico e poeta ugualmente osceno (+1720); il poeta idilliaco La Fare, e Bernardo le Bovier de Fontenelle, versato nella matematica, nelle scienze naturali e negli autori greci della decadenza, nemico di soppiatto delle dottrine della Chiesa e dei buoni costumi; Houdart de la Motte, autore di piccole opere teatrali. Ancora fanciullo, fu introdotto in questo circolo Francesco Maria Arouet, chiamatosi poi Voltaire; e ben presto egli pubblicava inni di lode a Luigi XIV e alla Madre di Dio, mentre di segreto vituperava in pessimi versi la religione, il re, la nobiltà; sicché molti già prevedevano in quel giovane il più pericoloso nemico del cristianesimo. Dopo la morte della d’Enclos, vi ebbero altre dame di bello spirito, le quali radunarono intorno a sé circoli somiglianti di eruditi e di poeti, anzi presto poterono insorgere scopertamente.

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