Dal discorso di S.S. Pio XII agli aderenti ai gruppi italiani di “Rinascita Cristiana” (22 gennaio 1947)

E innanzi tutto, voi volete essere anime di fede cattolica, piena ed integra. È stato dato anche recentemente al Cristianesimo il consiglio – se intende di conservare ancora una qualche importanza, se vuol superare il punto morto – , di adattarsi alla vita e al pensiero moderno, alle scoperte scientifiche e alla straordinaria potenza della tecnica di fronte alle quali le sue forme storiche e i suoi vecchi dogmi non sarebbero ormai che lumi del passato pressoché spenti.
Quale errore, e come esso scopre la vanitosa illusione di spiriti superficiali! Essi sembrano voler far entrare la Chiesa, come in un letto di Procuste, negli stretti quadri delle organizzazioni puramente umane. Come se la nuova configurazione del mondo, come se il dominio presente della scienza e della tecnica occupassero tutto il campo e non lasciassero più alcuno spazio libero per la vita soprannaturale, che da ogni parte trabocca! Esse non valgono ad abolirla o ad assorbirla; anzi quelle mirabili scoperte scientifiche (che la Chiesa favorisce e promuove) fanno risaltare, con maggior forza ed efficacia di prima, l’«eterna potenza di Dio» (Rom. 1, 20).
Ma il pensiero e la vita moderna debbono essere ricondotti e riguadagnati a Cristo. Cristo, la sua verità, la sua grazia, non sono meno necessari alla umanità del nostro tempo che a quella di ieri e di ier l’altro, di tutti i secoli passati e futuri. Tale è l’unica fonte di salvezza : la fede cattolica; non già una fede mutilata, anemica, edulcorata, ma in tutta la sua integrità, la sua purezza e il suo vigore. Alcuni potranno riguardare questa fede come una «stoltezza»; non è cosa nuova, era così anche ai tempi dell’Apostolo Paolo. Per voi invece è «virtù di Dio» (1 Cor. 1, 18), e voi bramate di comunicarla al vostro secolo con la stessa fiducia della vittoria, che animava i cuori dei primi cristiani.



Seguite Radio Spada su:


fonte: vatican.va
fonte immagine: liturgia.mforos.com