di Luca Fumagalli
Per chi si fosse perso la prima parte: QUI
…Seguirono poi Prayer for the Living (1934), che racconta con piglio satirico le vicende di un gruppo di alunni di una scuola scozzese durante la Prima guerra mondiale, trasformati in fretta e furia in reclute da mandare a morire in trincea, Uncertain Glory (1935), Canon To The Right of Them (1936) e Luckypenny (1937), la cui trama si dipana tra spie, intrighi e ricatti, articolata in una serie di disavventure che coinvolgono l’eponimo antieroe e i suoi figli sullo sfondo di un sistema industriale cinico e spietato.
Nel 1940, quando i tedeschi erano a pochi chilometri da Parigi, Marshall riparò con la famiglia in Inghilterra. Desideroso di fare la sua parte nel conflitto, data l’età e la gamba malmessa non gli restò che arruolarsi nell’esercito come ufficiale d’amministrazione, diventando tenete del Royal Army Pay Corps. Poiché sapeva qualche lingua straniera, fu rapidamente promosso capitano e passato all’Intelligence. In ultimo venne trasferito, con il grado di tenente colonnello, alla Commissione interalleata per l’Austria, incaricato di occuparsi degli sfollati.
Nelle poche ore che i conti militari lo lasciavano libero, continuò a lavorare a nuove opere, come Deliliah Upside Down (1941), Candele gialle per Parigi (Yellow Tapers for Paris, 1943), Tutta la gloria nel profondo (All Glorious Within, 1944)[1], e, con la fine delle ostilità, grazie alle buone vendite, poté consacrarsi totalmente alla letteratura, trasferendosi a Cap d’Antibes nella villetta “Les Mimosas”: «Rinunciai ai libri mastri, presi in affitto una casa sulla Costa Azzurra e mi disposi a dedicarmi all’unico lavoro che avessi mai desiderato fare: quello di scrivere»[2].
Negli anni successivi videro la luce svariati romanzi: I giorni di scuola di Giorgio Brown (George Brown’s Schooldays, 1946), incentrato sulle esperienze scolastiche del giovane protagonista, Danubio rosso (Vespers in Vienna, 1947), A ogni uomo un soldo, (To Every Man A Penny, 1949), Il coniglio bianco (The White Rabbit, 1952), dove sono narrate le imprese dell’ufficiale inglese Yeo-Thomas nella Francia occupata dai nazisti – il libro, potenzialmente notevole, perde molto a causa di un’eccessiva aderenza alla cronaca storica, apparendo più una biografia che un racconto vero e proprio[3] – e La sposa bella (The Fair Bride, 1952).
È più o meno intorno al 1954, anno della pubblicazione de I vecchi soldati non muoiono (Only Fade Away), parabola della virtù di un militare che soccombe all’ipocrisia diffusa, e del volumetto autobiografico Il capriccio dei gatti (Thoughts of My Cats), una testimonianza del grande amore di Marshall per i felini, che si può collocare l’inizio della sua parabola discendente con libri che perdono progressivamente vigore e incisività:
Un’impressione nata dopo la lettura delle prime originali e fortunatissime opere di B. Marshall […] è che i romanzi […] siano sempre più rarefatti e tenui nel loro contenuto. Abbondano, come sempre, le battute di spirito, i giochi di parole, le situazioni amene, ma la vicenda stenta sempre più ad avviarsi e progredire. Si direbbe che Marshall, preso dal gioco di un ceto virtuosismo letterario, indulga sempre più a quei vezzi e a quelle acrobazie che fanno assomigliare lo scrittore più a un giocoliere che a un artista[4].
Prima di vincere nel 1959 il premio Włodzimierz Pietrzak, istituito dall’associazionismo cattolico polacco, in riconoscimento del suo impegno per la promozione di una cultura cristiana, vennero dati alle stampe La ragazza di maggio (Girl in May, 1956), basato sulla storia d’amore tra due diciassettenni, e La resa dei conti (The Bank Audit, 1958), che «sfrutta in pieno il mondo familiarissimo a Marshall dei contabili e dei revisori di conti e […] – malgrado certa pesantezza dovuta appunto alla meticolosa ricostruzione dei metodi di revisione – si svolge in un clima appassionante di giallo poliziesco e insieme ricco d’umanità»[5]. Di discreta fattura è anche La berretta rossa (A Thread of Scarlet o Satan And Cardinal Campbell nell’edizione americana), del 1959. Il romanzo, che parla dell’ascesa al cardinalato di padre Campbell, un convertito al cattolicesimo proveniente da una ricca famiglia scozzese, offre all’autore il pretesto per una riflessione sul mondo e la Chiesa, dove a trionfare sono nuovamente la fede, la ragione e la carità.
Conclusa una parenesi in salsa spionistica, tra satira e complotti, costituita dallo sperimentale La moglie divisa (The Divided Lady, 1960), La ragazza di Lubecca (A Girl from Lübeck, 1962) e Il mese delle foglie che cadono (The Month of the Falling Leaves, 1963), una storia tragicomica che vede un ignaro accademico britannico, in Polonia per una conferenza, braccato dagli agenti del controspionaggio[6], Marshall tornò a occuparsi da vicino di fede, riportando in auge i protagonisti ecclesiastici con Padre Hilary (Father Hilary’s Holiday, 1965), Il vescovo (The Bishop, 1970) e la trilogia Urbano IX (Urban the Ninth, 1973), Marx the First (1975) e Peter the Second (1976).
Padre Hilary è la cronaca spiritosa e acuta delle avventure di un religioso alle prese con una fantasiosa dittatura latinoamericana, mentre Il vescovo si concentra più che altro sui retroscena inerenti la gestione di una diocesi inglese all’epoca dell’emanazione della discussa enciclica Humanae Vitae di Paolo VI sulla contraccezione (la preoccupazione dello scrittore per la confusione morale e dottrinale ingenerata dal post-concilio andava oltre la letteratura ed era così acuta che nel 1973 accettò di diventare presidente del ramo scozzese dell’associazione internazionale “Una voce”, nata per difendere la liturgia in latino). Dal canto suo, Urbano IX apre a un probabile scenario futuro in cui il cardinale irlandese Spyers diviene il nuovo Vicario di Cristo dopo che il predecessore, il controverso Marx I, è morto in un incidente aereo. La vicenda prosegue in Marx the First e Peter the Second, significativamente mai pubblicati in Italia.
Medesima sorte toccò ai successivi The Black Oxen (1972), Operation Iscariot (1974), The Yellow Streak (1977), Flutter in the Dovecate (1986), A Foot in the Grave (1987) e An Account of Capers (1988), quest’ultimo uscito dopo la morte di Marshall, avvenuta a Biot il 18 giugno 1987, poco prima del suo ottantottesimo compleanno.
Dell’ultima fase gli unici due romanzi a essere stati tradotti sono Preghiera per una donna perduta (Prayer for a Concubine, 1978) e Un sicario per Giovanni Paolo (Death comes for John Paul, 1980). Nel primo si descrive la caduta nel peccato di Chantal Lemaître, un tempo ragazza ingenua e devota; in Un sicario per Giovanni Paolo l’autore tenta invece di dare una risposta, nella forma di un thriller atipico, al mistero che circonda la morte di Albino Luciani, avvenuta a poco più di un mese dalla sua elezione al soglio petrino.
Il racconto della vita e delle opere di Marshall continua nella prossima parte.
[1] Già si è detto che il volume è conosciuto anche con il titolo Il mondo, la carne e padre Smith a ricalcare quello alternativo in inglese, ossia The World, the Flesh, and Father Smith.
[2] MARSHALL, Il capriccio dei gatti, p. 23.
[3] Sul libro è basata una mini-serie tv del 1967.
[4] «Letture», 1956, pp. 343-344, cit. in DEL ZANNA, Il mondo clericale di Bruce Marshall, p. 176.
[5] DEL ZANNA, Il mondo clericale di Bruce Marshall, p. 177.
[6] Marshall scrisse con Herbert Asmodi la sceneggiatura per un film tv tedesco basato sul suo libro e diretto da Dietrich Haugk, Der Monat der fallenden Blätter, mandato in onda nel 1968.
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Fonte immagini: La fotografia di Marshall è parte della collezione privata dell’autore del presente articolo, mentre le immagini delle copertine dei romanzi sono tratte da siti online di compravendita libraria.