Preghiera preparatoria
Gesù, tutta la tua vita è stata rivolta verso la croce, questo sublime atto di giustizia e di carità, di sapienza
e di misericordia. Per me, tutta la mia vita dovrebbe essere orientata verso la S. Messa, che mi dà
l’opportunità di nutrire ed esercitare le belle virtù della fede e della speranza, ma anche della giustizia e
della carità.
Per vivere meglio la mia Messa, vengo, o Gesù, ad accompagnarti nella tua Via Crucis. Concedimi la
grazia di avvicinarmi alle disposizioni di Santa Maria Maddalena, di San Giovanni e specialmente di Nostra
Signora dei Sette Dolori.
O Gesù, ti offro in anticipo tutti i meriti del tuo sacrificio, a tutte le tue intenzioni e a quelle della
Madonna.

I STAZIONE
Gesù è condannato a morte
O Gesù, nella tua agonia hai visto tutti i miei peccati e mi hai visto incapace di rimediarli, così ti sei
offerto di ripararli davanti alla giustizia divina. Davanti a Pilato, hai accettato la tua ingiusta condanna
perché nel profondo del tuo cuore ti sei dichiarato colpevole al posto mio.
O Gesù, eppure sono io il colpevole! Nella tua bontà, mi chiedi solo di accompagnarti e me lo chiedi
in ginocchio, come durante la lavanda dei piedi degli apostoli.
O Madonna, quando recito il confiteor all’inizio della Messa, concedimi la grazia di riempire il mio cuore
di vero dolore per i miei peccati e con la ferma volontà di partecipare generosamente alla loro espiazione.

II STAZIONE
Gesù è caricato della sua croce

Come Isacco, Gesù riceve da suo Padre il legno del suo sacrificio. Con ardore e determinazione, lo
abbraccia e lo carica sulla sua spalla perché vuole la nostra salvezza con tutte le sue forze.
Sollevando la patena, durante l’offertorio, il sacerdote attualizza questa disposizione del Salvatore ad
offrirsi a tutte le sofferenze per saldare il debito dei miei peccati: “Ricevi, Padre Santo, questa ostia
immacolata che viene offerta per i miei innumerevoli peccati, offese e negligenze”.
O Maria, lascia che mi offra di cuore di soffrire nel mio corpo e nella mia anima tutto ciò che la
Provvidenza vorrà, per partecipare all’espiazione dei miei peccati. Appena si presenta la croce, o mia buona
Madre, aiutami ad abbracciarla con determinazione, come Gesù, ricordandomi il mio offertorio.

III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta

Gesù si muove lentamente. Ogni movimento è un vero martirio per lui, perché la sua sacra carne è
stata orribilmente lacerata durante la fustigazione.
O Gesù, mi rendo conto che molte delle mie cadute vengono dall’ascolto eccessivo dei desideri della
carne, che mi spingono sempre all’egoismo: è pigrizia, gola, sensualità. Quindi capisco che devo mortificare
la mia carne per avanzare sul sentiero della virtù.
O mio dolce Salvatore, voglio iniziare questa mortificazione nella S. Messa. Voglio rinunciare alla mia
comodità mantenendo una posizione dignitosa e discreta, anche se mi costa, e vestendomi in estate e in
inverno in modo modesto e rispettoso.

IV STAZIONE
Gesù incontra la Sua Santissima Madre

La Beata Vergine è svanita durante il ministero pubblico del suo divin Figlio, ma per il suo sacrificio,
lei è lì.
Vuole stargli accanto nel momento in cui i suoi apostoli, i suoi amici, sono scomparsi. Gesù sopporta la
sua passione per sua madre, come per noi. La sua presenza lo incoraggia a farsi forza e ad andare fino alla
fine del suo sacrificio.
Quanto a noi, dobbiamo prendere dalla Messa la profonda convinzione che la Madonna è presente
lungo il cammino della nostra salvezza, questo cammino che sale, durante il quale non dobbiamo ascoltare
noi stessi, ma sforzarci sempre di progredire. E possiamo farlo se incontriamo lo sguardo incoraggiante
della nostra buona Madre.
Un giorno senza fatica, senza rinuncia, è un giorno in cui marciamo sul posto. E non andiamo da
nessuna parte.

V STAZIONE
Simone aiuta Gesù a portare la sua croce

Gesù, Dio Onnipotente, vuole essere aiutato lungo la Via Crucis per mostrarci una via per riparare i
nostri peccati: “le opere di misericordia”.
Scrive san Pietro: “Soprattutto, abbiate gli uni per gli altri un’ardente carità, perché la carità copre una
moltitudine di peccati”.
Nella Messa, possiamo esercitare questa misericordia prima pregando con fervore per coloro che sono
stati messi alla prova, per la conversione dei peccatori, il sollievo delle anime in purgatorio; e poi, possiamo
incontrare lo sguardo di Gesù che ci chiede di essere un Simone di Cirene visitando o sollevando una
persona specifica.
O Gesù, ho così tanto da espiare per i miei peccati! Quindi grazie per avermi offerto questo modo
semplice per ridurre il mio debito.

VI STAZIONE
Santa Veronica asciuga il volto di Gesù

Santa Veronica, con grande rispetto, asciuga il volto del Salvatore, sporco di sangue e sudore. E in
cambio, Nostro Signore impresse il suo sacro volto sul suo velo, per mostrargli che aveva totalmente
purificato la sua anima, e che solo la carità rimaneva lì.
Davanti ai nostri occhi, l’onore di Dio viene calpestato dai peccati che si moltiplicano. Nella Messa,
come santa Veronica, possiamo cancellare tanti affronti offrendo al Padre: l’adorazione infinita del suo
divin Figlio per riparare l’indifferenza e la volontà d’indipendenza degli uomini, l’infinito rendimento di
grazie degli uomini per riparare l’ingratitudine degli uomini, l’espiazione della Vittima divina per riparare i
peccati degli uomini.
O Gesù, so che in cambio tu purificherai il mio cuore.


VII STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta

La stanchezza di Gesù è tale che cade di nuovo. Particolarmente presenti nella sua mente sono le
parole di odio di Caifa, le parole di vigliaccheria di Pietro e Pilato, le parole spericolate della folla.
O Gesù, mi rendo conto che molti dei miei difetti sono legati al mio linguaggio: parole di menzogna
o vanità, parole di maldicenza o durezza, parole inutili o di orgoglio. Capisco che ho davvero bisogno di
mortificare la mia lingua e, a monte, i movimenti del mio cuore, per salire sul sentiero della salvezza.
O mio dolce Salvatore, voglio iniziare questa mortificazione alla Messa. Rinuncio a parlare in chiesa,
che è un luogo sacro, un luogo di preghiera; Mi sforzerò anche di fare una sola voce con i fedeli per le
preghiere e i canti.

VIII STAZIONE
Gesù consola le figlie d’Israele

“La Passione fonde con l’amore i cuori più duri”, dice San Bonaventura. Ahimé! O Gesù, la mia fede e
la mia carità sono ben addormentate a Messa! So che al momento della consacrazione si rende presente
l’unico sacrificio del Venerdì Santo, e sono ben lungi dal versare lacrime di compassione, come quelle
donne d’Israele.
Perché i meriti della Passione di Gesù ci purifichino, abbiamo bisogno di più della compassione,
abbiamo bisogno della contrizione. Ecco perché il Salvatore invita queste donne a piangere per i loro
peccati e per quelli dei loro figli.
Nella Messa, davanti alla vittima divina, il sacerdote si colpisce il petto con il “nobis quoque peccatoribus”.
Chiediamo in quel momento alla Madonna, di toccare i nostri cuori, di aprirli perché scaturiscano lacrime
di contrizione per i nostri peccati e per quelli che abbiamo fatto commettere al nostro prossimo. In questo
modo il sangue di Gesù potrà purificarci.


IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta

Gesù è allo stremo delle sue forze, e cade di nuovo. In tutta la sua passione, è guardato come un animale in
gabbia. Che umiliazione! Gli occhi sono fissi su di lui e i commenti della folla lo subissano.
O Gesù, so che molti dei miei difetti sono legati allo sguardo: dissipazione, cupidigia, giudizi critici, gelosia,
impurità, perdita di tempo… Capisco che devo davvero mortificare il mio sguardo per avanzare nel cammino della
virtù.
O mio dolce Salvatore, voglio iniziare questa mortificazione degli occhi durante la Messa. Farò in modo di
combattere la curiosità sui rumori, gli atteggiamenti e gli abiti degli altri; Cercherò di rimanere ben raccolto per
permettere alla mia anima di pregare con più fervore.


X STAZIONE
Gesù viene spogliato dei suoi vestiti

Arrivato sul Golgota, prima di essere crocifisso, Gesù viene spogliato con orribili sofferenze perché tutte le
sue ferite si riaprono.
Al momento del giudizio particolare e del giudizio generale, anche la nostra anima sarà messa a nudo davanti
a Dio e davanti agli uomini. E sarà una terribile umiliazione. Ora copriamo le nostre vite con un mantello di
“bell’aspetto” per mantenere la stima dei nostri cari, ma poi si manifesteranno, accanto ai nostri peccati, le nostre
cattive intenzioni che hanno contaminato tante nostre buone azioni. Era la vanità, l’egoismo, il risentimento, la
vigliaccheria, il rispetto umano che motivavano i nostri atteggiamenti, non la preoccupazione per il bene delle
anime e la gloria di Dio.
O Gesù, voglio iniziare riempiendo la mia anima di nobili e giuste intenzioni prima di andare a Messa, anche
durante la Messa e all’uscita.


XI STAZIONE
Gesù è crocifisso

Gesù sarà ora immobilizzato sulla croce da enormi chiodi che gli causano terribili dolori. Non ha più alcuna
possibilità di muoversi per cercare una posizione meno dolorosa o scacciare le mosche che vengono a succhiargli
il sangue.
O Gesù, mi rendo conto che molte colpe sono legate al capriccio, alla fantasia: perdita di tempo, negligenza,
cose mal fatte o omesse, impazienza, scoraggiamento, lamentele… Trovo molto difficile essere rigoroso,
disciplinato, sottomettere la mia volontà a un programma, alle attività, agli orari. Mi lascio guidare troppo da ciò
che mi piace invece di sottomettermi a ciò che era stato pianificato, e anche alla volontà di Dio.
O Gesù, vedo che nella Messa il sacerdote ripete sempre gli stessi gesti, nello stesso ordine. Il sacerdote non
ascolta i suoi stati d’animo, le sue preferenze. Non c’è fantasia! Anch’io voglio inchiodare la mia volontà a quella
di Dio.


XII STAZIONE
Gesù muore sulla croce

O Gesù, alla fine di questa Via Crucis, mi sento molto peccatore, molto miserabile, molto colpevole. Tanti
errori a cui ho prestato poca attenzione, perché sono superficiale!
O Gesù, morirai lentamente sull’altare del tuo sacrificio. Il tuo corpo è nel dolore più acuto, dalla testa ai piedi,
la tua anima sperimenta una lunga agonia nella solitudine. Quanta sofferenza! Vorrei versare abbondanti lacrime
di pentimento ai tuoi piedi come Maria Maddalena.
O mio Gesù, perdono e misericordia! La tua prima parola sulla croce mi rassicura: “Padre, perdonali, perché
non sanno quello che fanno”. Così vengo a supplicarti con dolore, ma con fiducia, ripetendo il libera nos che
conclude il Canone della Messa: “Per favore, liberami, Signore, da tutti i mali, da tutto il dolore che ho dovuto
sopportare per i miei peccati passati e presenti, e per i meriti del tuo prezioso sacrificio, aiutami, in futuro, a non
cadere di nuovo”.


XIII STAZIONE
Gesù è posto tra le braccia di sua Madre

All’Annunciazione, la Madonna aveva accettato di rivestire il Salvatore della propria carne, di una carne capace
di soffrire. Nel tempio di Gerusalemme, lo aveva offerto e si era offerta con lui a tutte le volontà del Padre, per
compiere l’opera della Redenzione.
Oggi il Padre restituisce a Lei la divina Vittima uccisa perché possa nutrire i suoi figli, tutti i battezzati.
All’altare, la presenza della Madonna è rappresentata dalla patena. Dopo l’offertorio, rimane nascosta fino al
momento in cui il sacerdote spezzerà l’ostia consacrata, il che significa la presenza della Madonna ai piedi della
croce che riceve la Vittima divina per darcela, attraverso la Santa Comunione, per nutrire le nostre anime con i
meriti e le virtù di Gesù.
O mia buona Madre, ti prego di mettere sempre la mia anima in comunione attraverso la vera contrizione, la
fede viva, il profondo rispetto, l’intensa carità, perché nulla vada perduto dal tesoro delle grazie che mi dai.


XIV STAZIONE
Gesù è deposto nel sepolcro

Davanti agli occhi della Madonna, il corpo senza vita e lacerato del Salvatore discese al sepolcro.
La Vergine Santa è un’anima contemplativa: “Ha conservato tutti questi eventi nella sua memoria e li ha
ritrasmessi nel suo cuore”. Le tre ore di agonia di Gesù sulla croce gli erano sembrate, in quel momento,
un’eternità. Ma ora si rende conto che tutto era stato troppo veloce, così vuole continuare, nel tempo, a vivere
queste ore di redenzione.
Anche per noi il dramma che si svolge sui nostri altari, la comunione, passa troppo in fretta. Ecco perché è
importante prepararsi per esso attraverso una buona meditazione o una Via Crucis e, durante il giorno, ripetere
atti di contrizione, richiesta, gratitudine e amore.
E poi, riceviamo dalla Messa, una ferma determinazione a pronunciare un fiat generoso a tutte le contrarietà.


Preghiera finale
Gesù mio, cosa ti darò per tanto amore, tanta bontà, tanta misericordia!
Io non sono nulla, sono solo una creatura peccatrice, ma ricordo, o mio dolce Salvatore, che tu hai detto:
“C’è più gioia nel cuore di Dio per un peccatore che fa penitenza, che per novantanove giusti che non ne hanno
bisogno”.
Così, o Gesù, ti ho offerto, durante questa Via Crucis, la gioia di purificare, rafforzare, riempire di grazie la mia
anima peccatrice, di buona volontà. Ed è per me una grande gioia che voglio rinnovare.
O mia buona Madre, conservami nell’umiltà e nella contrizione, affinché Nostro Signore abbia sempre la gioia
di riempirmi delle sue benedizioni divine, perché “c’è più felicità nel dare che nel ricevere”.


Pater, Ave, Gloria


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