La mostra blasfema di Carpi chiude, a darne notizia è lo stesso autore. Ultimo giorno di apertura sarà il 18 aprile. Sulle modalità di questo stop torneremo prossimamente: per ora prendiamo atto.
A lato di questa notizia, tuttavia, nuovi fatti emergono in relazione all’attacco che le ha dato fama internazionale. Mentre fedeli e sacerdoti si organizzano per una grande processione di riparazione l’11 maggio (si discuterà degli sviluppi, compresa la notizia della chiusura dell’esibizione, anche nel corso del variegato evento del 25 aprile a Reggio: Cattolici romani 2024: stati generali. A che punto è la notte?) sorgono quasi spontaneamente almeno cinque domande:
- Dopo che la stampa nazionale e internazionale (la notizia è finita tra gli altri su Le Figaro, El Confidencial, ecc) ha titolato parlando “accoltellamento al collo” del pittore si è scoperto che nessuno era stato colpito da una lama: sugli organi di informazione si è letta la smentita (ovviamente con visibilità di gran lunga minore, v. G. Canovi, Gazzetta di Modena, 29-3-24). Chi ha dato ai giornalisti questa notizia falsa? Come è nata?
- Dopo lunghi giorni in cui si è parlato di indagini basate sui video delle telecamere di sorveglianza pare emergere che non ci sia alcun filmato realmente utile per la ricostruzione dei fatti (v. A. Zambrano, La N. Bussola Q., 17-4-24). Ancora una volta: se è così, chi (e perché) ha diffuso notizie riguardanti dettagli contenuti in registrazioni che oggi si scoprono sostanzialmente irrilevanti o addirittura inesistenti?
- Il quadro non è stato distrutto ed è ancora esposto: scrive l’Avv. Minutillo nella sua opposizione “l’opera ha subito danneggiamenti minimi e, soprattutto, è rimasta innaturalmente intonsa la parte più blasfema” (v. Comunicato stampa dell’Avv. Minutillo, 11-4-24). In cosa è consistita la dinamica esatta del danneggiamento? Quali erano effettivamente le persone presenti al fatto?
- In generale: chi sono i testimoni? E andando più a fondo: perché, alla luce di una notizia che ha fatto letteralmente il giro del mondo, la stampa (come sempre avviene anche per fatti con audience di gran lunga inferiore) non ha intervistato con insistenza tutti i presenti? Se non l’ha fatto per mancanza di altri testimoni, vien da chiedersi: come mai questa assenza non è stata resa nota prima?
- Anche la fase che ha portato all’arrivo dei soccorsi dovrebbe essere chiarita meglio, senza nulla togliere al trauma. Informazioni raccolte da Radio Spada ci dicono che al momento dell’uscita dalla chiesa (per il trasporto in pronto soccorso), persone nelle vicinanze hanno visto il pittore in condizioni tutto sommato sostenibili. Non solo: sembrerebbe (v. fonte al punto 2) che sia stato l’aggredito a consegnare alle forze dell’ordine l’arma del delitto. Tra l’attacco al quadro e l’arrivo dell’ambulanza cosa è successo esattamente? Siamo partiti da una lama nel collo, passando poi ad colpo di una certa gravità, per giungere ormai ad una colluttazione dagli esiti minori?
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