Nota di RS: continua la collaborazione fattiva e amichevole di Pietro Ferrari, già autore di tre libri per la nostra casa editrice ovvero “Fascismi” [ancora disponibile], la “Questione monetaria” e “Non Possumus”. Si tratta un esponente di punta del cattolicesimo integrale nostrano. Come ebbi modo di dire in passato: nel panorama del laicato “tradizionalista” di lingua italiana, piuttosto brullo e disadorno (per tacere di cuspidi acuminate e omicide), Pietro Ferrari spazia con passione e sprezzatura in vari campi: ecclesiologia, economia, diritto, politologia. Lo fa con prese di posizione anche fortemente polemiche e che possono suscitare dibattiti e forti controversie. Radio Spada esiste anche per questo: per ribadire le Verità cattoliche definite e certe e per incrementare dibattiti sulle materie libere. (Piergiorgio Seveso Presidente SQE della Fondazione Pascendi ETS)

PALESTINA

Le manifestazioni anti-israeliane in tutta Europa sono state impressionanti per il numero di partecipanti sia arabi che europei. Solo in Italia, ce ne sono state oltre un migliaio.

Ottant’anni di propaganda antirazzista contro il male assoluto maschilista, colonialista, “che odiava gli ebrei”, per quindi promuovere l’immigrazione in Europa per accogliere, col senso di colpa, masse di diseredati… maschilisti, “che odiano gli ebrei”. Sei ebreo? Non parli all’università e l’ente boicotta la collaborazione con lo Stato israeliano. Sei ebrea? Ti cacciano dalle manifestazioni dell’otto marzo. Storia beffarda. E pensare che per i pochi skinheads italiani fu fatta la Legge Mancino…

Qualche pillola.

Primo: il riflesso antiamericano della sinistra radicale deriva da quell’antica sudditanza verso l’Unione Sovietica e genera automaticamente prese di posizioni aprioristiche. Israele è un avamposto USA nel Mediterraneo e quindi ha torto a prescindere, ma lorsignori ignorano che in realtà fu Stalin a volerne l’ esistenza.

Secondo: il nesso tra lo scempio di Gaza e lo spintonarsi con i poliziotti italiani a Pisa e Firenze è del tutto introvabile e privo di qualsiasi logica, se non quella becera del solito sfogo nichilista di frustrazioni irrisolte.

Terzo: ormai è chiaro che ci sia una forma diffusa di “antisemitismo” e non “di matrice neo-faxxista”, che giustifica i rastrellamenti e le deportazioni fatte da Hamas ma poi ipocritamente denuncia quelle fatte nel ghetto di Roma ottanta anni fa. La cosa assume anche rilievi comici, se si pensa che Hamas è un movimento di matrice religiosa e (a modo suo) “tradizionalista”, quindi profondamente nemico della galassia woke e anarco-antagonista occidentale.

Quarto: Tutti quelli che da anni usano la formuletta magica dei “due Stati” sanno di cosa parlano? I “due Stati” si è mai capito dove e come farli? Gerusalemme a chi andrebbe? Unire Gaza alla Cisgiordania significa spezzare in due Israele, a meno che non ci sia la deportazione degli arabi da dove convivono con gli ebrei a Gaza o dalla Striscia ai territori. Quali sarebbero i confini? Facile ripetere le formulette magiche eh…

Quinto: Russia e Israele sono due Stati che utilizzano episodi marginali per scatenare rappresaglie sproporzionate, fatte di stragi e guerre di conquista, contro popoli che considerano indegni di una propria identità nazionale ed a cui non riconoscono il “diritto di autodeterminazione” altrimenti tanto decantato. Se oggi si è contro i russi sarebbe meno ipocrita essere anche contro gli israeliani ma viceversa: chi manifesta per Gaza dovrebbe già averlo fatto per Kiev.

Ci si strappa le vesti tra chi difende prima i bambini israeliani o quelli palestinesi, ma si tace sull’ unico Stato cesaropapista d’Occidente (il Re inglese è capo di Stato e capo della religione anglicana), che i bambini li lascia soffocare in ospedale.

FEMMINICIDIO E IPOCRISIA

La Cortellesi è una brava attrice, ma raccontare il passato plurimillenario dell’umanità ante referendum del 1946 come un “vissuto di sberle per le donne” non solo è una caricatura, ma non spiega perché dopo quasi 80 anni di Repubblica si debba parlare di codici rossi e femminicidio. O non ha funzionato il voto o la violenza (in genere non “di genere”) è sempre un elemento presente in ogni società.

La Biancaneve salvata solo perché avvenente? Se fosse stata una cozza – secondo la Cortellesi – forse il guardiacaccia non l’avrebbe salvata, ma di certo la regina non gli avrebbe chiesto di ucciderla. Sarebbe stato un femminicidio commissionato da una donna gelosa che dava ordini agli uomini. E Filippo Turetta?

Gli eventi che ottengono un alto risalto mediatico impongono “di dover fare qualcosa” alla “politica”. In piena e bipartisan sbornia rieducatrice, occorre chiedersi come si possa “educare” o “rieducare” qualcuno, dopo aver preso le distanze da ogni autorità morale, che sia di ordine ecclesiale o temporale come lo Stato Etico di gentiliana memoria.

in questo tempo di delirio bisogna scandalizzarsi per le cose ovvie: gli uomini non sono tutti Turetta, le figlie non sono tutte Erika, le madri non sono tutte la Franzoni, etc. Poi il patriarcato italiano è come il nero: sta bene su tutto, anche se siamo uno dei Paesi europei… in cui vengono uccise meno donne.

VANNACCI
Il libro del generale Roberto Vannacci? un “libro di destra”. Il testo è ricco di molte sensatissime considerazioni, per nulla dozzinali o banali ma con uno stile certamente divulgativo, talvolta aspro. Opinioni senza pretese, ovviamente discutibili in quanto tali ma legittime sia se esternate come cittadino che come militare. La parte più interessante ovviamente è stata ignorata ed è quella che tratta di energia e tasse.

Nella sostanza il libro è una sorta di Manifesto dei Conservatori molto meno brillante di quello che scrisse Giuseppe Prezzolini ma più tecnico, documentato e concreto. Sul banco degli imputati tutti i minoritari diffusori delle strane utopie di oggi. Imperdonabile perché ha vinto il derby su Amazon con la Murgia.

TECNOFOBIA E LUNGIMIRANZA
Stavo immaginando – da ultimo – il dialogo che ci fu tra Cristoforo Colombo e Isabella di Castiglia, dopo che i monarchi portoghesi avevano respinto la richiesta di Colombo di finanziare la sua arditissima, misteriosa e incertissima esplorazione verso le indie da Ovest. Una super bigotta tecnofobica di oggi gli avrebbe dato un due di picche: “Ma lei è pazzo, sperpera denaro per la sua vanagloria sciocca inseguendo chimere e astruse ambizioni che non hanno alcun rispetto verso i limiti umani. A cosa servirebbe la sua inquieta ricerca di improbabili nuovi mondi?”. Invece no. La regina cattolica cambiò la storia dell’umanità.

Non lasciamo il futuro tecnologico agli altri, tanto lo vivremo ugualmente.


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