Un breve estratto del capolavoro di Padre Angelo Zacchi O.P. L’uomo e la sua natura sul neoidealismo, le sue favole e i suoi incubi.
[…] Quando si voglia spiegare seriamente i fatti della vita dello spirito, e non limitarsi a chiamare arbitrariamente realtà ciò che concorda col proprio sistema, e apparenza ciò che gli si oppone, non basta ammettere la molteplicità dell’io oggetto, bisogna ammettere anche quella dell’io soggetto. Riconosciamo anche noi che esiste un unico spirito infinito, eterno, assoluto; ma questo non prende coscienza di sé in noi, non è contenuto nel finito, nel temporaneo e nel relativo; non è immanente al mondo, come pretende il neo-idealismo. Esso vive di vita cosciente propria, e trascendente, per la sua stessa infinità, il mondo finito dei fenomeni. Da lui veniamo, da lui siamo guidati e a lui ritorniamo, non per esservi assorbiti e annientati, ma per realizzare, nel pieno sviluppo delle nostre potenze spirituali, il desiderio di felicità e di vita, che è in fondo alla nostra natura razionale. Per noi che ammettiamo l’esistenza di Dio trascendente e non riduciamo la persona umana ad un’apparenza, il progresso e il valore non sono, come nell’idealismo, parole vuote di senso, parole morte che ingegni brillanti si affannano invano a vivificare; ma sono profonde e vive realtà, base e fondamento di tutta la vita.
>>> L’uomo e la sua natura <<<
Immagine di Pub. Dom. Da qui: https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Nightmares_in_art?uselang=it#/media/File:Daumier_-_Pferdefleisch_ist_gesund_und_bekömmlich_-_1856.jpeg