di Piergiorgio Seveso

Radio Spada (come rudimentale blog “a cassettoni”) fu fondato nell’ormai lontanissimo 14 giugno 2012: raggiungiamo quindi il traguardo “apostolico” dei dodici anni vissuti insieme. Malgrado i tempi di inganno universale e di iniquità dilagante (intra ed extra Ecclesiam) che stiamo vivendo, per qualche istante ci coglie un senso di assoluta pienezza, di totale soddisfazione e di immensa gratitudine di cui vorremmo rendervi partecipi.

Assoluta pienezza perché per dei giovani laici cattolici, conosciutisi all’Università, aver trovato il modo di vivificare e rafforzare PER SEMPRE il proprio legame di amicizia in una realtà editoriale stabile è un grande risultato raggiunto. Totale soddisfazione perché questa amicizia si è fatta cultura cattolico-romana, apologetica tradizionalista “integrista”, difesa quotidiana del Depositum Fidei, delle verità teologiche e morali, offerta a tutti, trasmessa in ogni dove e con ogni mezzo classico o contemporaneo. Immensa gratitudine perché la Divina provvidenza, portandoci per strade a volte tortuose ed oscure, ci ha custodito e protetto in questi perigliosi tratturi fino a farci giungere a questi traguardi, beninteso sempre e doverosamente superabili. Ogni giorno, ogni istante, ripetiamo questo “grazie” in facie amicorum et inimicorum nostrorum.

Se le prove non sono mancate e sono state spesso sanguinose, a volte umanamente inestricabili, hanno sovrabbondato le Grazie e le soddisfazioni: tante volte incontriamo “amici” che non sapevamo di avere, spesso in contesti inattesi e impreventivabili. “Sono cresciuto con Voi, ho cambiato vita con Voi”, “Se sono cattolico oggi lo debbo anche a Voi”, sentiamo spesso frasi simili o affini.
Ovviamente la cosa ci imbarazza molto e ci confonde ma abbiamo la consapevolezza che anche con sgabelli sgangherati e tenuti insieme con un po’ di buona volontà, si può SALIRE un po’ più in alto.

Come ripetiamo spesso, abbiamo fatto del bene anche ad alcuni “nemici” tradizionalisti, radicalizzandoli nelle loro posizioni, obbligandoli a studiare di più, approfondire i grandi (e piccoli) veri, scrivere e argomentare meglio i propri postulati, uscendo dal torpore e da un mondo incantato degli spot del tradizionalisticamente sonnolento tra “Mulino bianco” e “Minestrone della valle degli orti”.

Quando si esercita quotidianamente la Fede e si organizza quotidianamente la Buona battaglia, è normale dover ripensare a cose che potevano e dovevano essere fatte meglio e quindi moltissime sono state migliorate in itinere. Al contempo abbiamo fornito ai nostri lettori una ricca cornucopia di materiali, addirittura organizzati enciclopedicamente, su gran parte della scibile apologetico cattolico, attraverso articoli ponderati o appassionati volgarizzamenti sui social, per un totale di migliaia e migliaia di articoli, conferenze, saggi brevi, puntate polemiche, antiquariato librario, meme, reel e mille altri ordigni che la tecnologia certamente pericolosa ma anche utilissima ci mette a disposizione. A questo si unisce un’attività libraria incessante giunta ormai a 106 (settimana prossima, al Ciel piacendo, 107) titoli pubblicati: tra storia del cattolicesimo romano, formazione spirituale, devozione, letteratura, politica, scienza, revisionismo, crisi della Chiesa e molto altro.

Pagato ora il piccolo tributo ai toni auto-laudativi (necessari) in articoli come questi, vi sveleremo un piccolo segreto per il successo di un’iniziativa come la nostra. Il “segreto” e la fortuna di Radio Spada sono dipesi anche dal non aver creato mai, in nessun momento, una piccola “fazione” attorno a un personaggio carismatico, dotto, fascinatore, trascinatore che quasi calamitasse attorno a sé l’intera avventura umana del gruppo che sarebbe diventato in modo indebito il “gruppo di x”. Questo ci avrebbe esposto a “pensare con una sola testa” e quindi a ridurre, unilateralizzare, in ultima analisi adulterare la nostra azione. Non solo, ma legare la propria fecondità culturale ai carismi del “leader” ci avrebbe esposto a rischi della (tossico) dipendenza dalle sue idee dominanti (che possono essere buonissime ma anche composite, frammentarie, guaste), dalle facinorose manie, dai gusti ora eccentrici ora centrifughi del leader stesso, vincolando indissolubilmente un gruppo (in questo caso editoriale) agli umori, agli stati d’animo, alla salute fisica o mentale del “duce” stesso.

Come diceva giustamente il caro amico Eugenio Sournia, cattolico tradizionalista, musicista e già egli stesso band-leader dei “Siberia”, non vi è nulla di più fragile di un frontman. E ciò vale ancora di più nella nostra Buona battaglia dove ogni giorno si viene esposti a polemiche fruste e capziose, questioni disputate, assalti pendolari e perenni tra bordate di “fuoco greco” nemico e dardi avvelenati del “fuoco amico”, il tutto contornato da una crisi ecclesiale e sociale che non ha conosciuto eguali nella storia.

Chi ha scelto o si è trovato giocoforza ad essere in “prima fila” sa di dover essere ostensivamente esempio (per quanto grazia e natura concedono) di forza, rettitudine, giustizia, misura, abilità strategica e, quando serve, furore bellico. Quando però le luci della ribalta, dell’abside (o della webcam) si spengono, quando gli applausi dei fedelissimi o dei sinceri estimatori tacciono, il “frontman” si trova spesso esposto alla solitudine di un deserto ecclesiale che tutto circonda, macera e divora, esposto a quei piccoli e grandi “demoni meridiani” e “fantasmi della notte” che hanno tormentato i santi e a maggior ragione tormentano e tormenteranno gli “homines viatores”.

La provvidenziale disposizione organizzativa di Radio Spada l’ha resa invece da sempre polivoca, policentrica, caleidiscopica, pur nella ferrea cornice del cattolicesimo romano integrale, con una serie di contrafforti e di diversificazioni interne che le hanno impedito di essere umanamente la “voce di uno solo”. È stata ed è la nostra carta vincente che permette a Radio Spada e alla nuova Fondazione “Pascendi” di mettere in campo decine di iniziative senza esaurirci in nessuna di esse, di collaborare con molte e bellissime realtà (Liberi in Veritate, Legio Christi, Comitato Scopelli, Virtute e canoscenza e molte altre ancora) senza rinunziare, occultare o manomettere la nostra identità. Ancora di più le permette di ovviare alle mancanze, alle fatiche ordinarie e straordinarie e al logorio ciclico di chi, tra i suoi membri, ha scelto, come dovere di stato, di essere ogni istante sui rostri e sulle tribune del cattolicesimo romano, privato di voci autoritative e spesso financo autorevoli.

Non siate quindi pusillanimi, deboli e piagnucolosi, non siate distratti in tante faccende mondane, non siate inebetiti con afasie da sagrato o integristicamente ammutoliti per una sorta di purismo degenere o di totalitarismo dei seminterrati: venite, se volete, con noi a potenziare e vivificare un’impresa che ha sempre bisogno del “sangue fresco” e delle coraggiose generosità di giovani menti e cuori, per combattere per Cristo Re e Maria Regina, in questo generale naufragio della Verità e del Dovere.

Refugium peccatorum, ora pro nobis
Sancte Joseph, protector Sanctae Ecclesiae, ora pro nobis

14 giugno 2024 – Ottava del Sacro Cuore


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