John Henry Newman (Londra, 21 febbraio 1801 – Edgbaston, 11 agosto 1890), nato nella setta anglicana e più tardi ministro di essa, si converti alla Fede Romana nel 1845 e ricevette l’ordinazione sacerdotale due anni a Roma. Benedetto da Pio IX, da questi ricevette la direzione degli Oratoriani (a cui aveva aderito) d’Inghilterra. Mente brillantissima, Leone XIII lo annoverò fra i Cardinali nel 1879. L’altezza del suo pensiero fu causa dopo la sua morte di fraintendimenti: i modernisti vi si riallacciarono e se ne proclamarono eredi. L’ortodossia del cardinale (nemico acerrimo peraltro del liberalismo religioso) fu difesa da mons. Edward Thomas, vescovo di Limerick, e fu confermata da san Pio X in persona nel breve “Tuum illud opusculum” del 10 marzo 1908 indirizzato al suddetto Prelato irlandese. Radio Spada ve lo offre in traduzione italiana.

PIUS PP. X
VENERABILI FRATRI
EDUARDO THOMAE EPISCOPO LIMERICIENSI

CIRCA SCRIPTA CARDINALIS NEWMAN

Venerabile fratello, salute e apostolica benedizione.
Con la presente ti informiamo che il tuo saggio, nel quale dimostri che gli scritti del cardinale Newman, lungi dall’essere in disaccordo con la Nostra lettera enciclica Pascendi, sono molto in sintonia con essa, è stato da Noi decisamente approvato: poiché non avresti potuto meglio servire e la verità e la dignità dell’uomo.
È chiaro che coloro di cui abbiamo condannato gli errori in quell’enciclica, avevano deciso tra loro di produrre qualcosa di loro invenzione con cui cercare elogio da parte di una persona distinta [Newman]. E così ovunque affermano con sicurezza di aver preso queste cose da questo autore, e che quindi non possiamo censurare i loro insegnamenti, senza allo stesso tempo condannare le cose che quest’autore ha insegnato.
Per quanto possa sembrare incredibile, anche se non sempre lo si realizza, ci sono uomini che sono così gonfi d’orgoglio a tal punto da sopraffare la mente, che sono convinti di essere cattolici e si spacciano per tali, mentre nelle questioni riguardanti la disciplina interna della religione preferiscono l’autorità di un dottore privato [Newman] all’autorità preminente del Magistero della Sede Apostolica. Il che non solo dimostra la loro ostinazione, ma anche la loro falsità.
Infatti, se nelle cose che [Newman] aveva scritto prima della sua professione di fede cattolica si può giustamente rilevare qualcosa che può avere una sorta di somiglianza con certe formule moderniste, hai ragione nel dire che i modernisti non possono appoggiarvisi.
Del resto, a questo proposito, il suo modo di pensare si è espresso in modi molto diversi, sia nelle parole che negli scritti pubblicati, e l’autore stesso, al momento della sua ammissione nella Chiesa cattolica, ha trasmesso tutti i suoi scritti all’autorità della stessa Chiesa affinché le emendasse ove opportuno.
Per quanto riguarda il gran numero di libri di grande importanza e influenza che scrisse come cattolico, quasi non è necessario scagionarli da qualsiasi legame con l’attuale eresia. E infatti è notorio che Henry Newman portò avanti la causa della fede cattolica con la sua prolifica produzione letteraria in modo così efficace che la sua opera fu al tempo stesso di grande beneficio per i suoi concittadini e molto apprezzata dai Nostri Predecessori: e così egli fu ritenuto degno da Leone XIII, senza dubbio astuto giudice degli uomini e delle cose, che lo nominò cardinale; e gli fu a buon diritto carissimo lungo il corso di tutta la vita.
In verità, c’è qualcosa in una così grande quantità di opere che sembra estraneo al modo consueto dei teologi, ma non si trova nulla che possa sollevare alcun sospetto sulla sua fede.

Tu affermi giustamente che – e non è da meravigliarsi – dove non erano evidenti i segnali di una nuova eresia, in certi punti egli abbia forse usato un modo disinvolto di parlare: ma ciò che fanno i modernisti è di prendere falsamente e ingannevolmente quelle parole fuori dall’intero contesto di ciò che intendeva dire e distorcerle per renderle consone alle loro dottrine.
Ci congratuliamo quindi con te per aver, attraverso lo studio di tutti i suoi scritti, brillantemente vendicata la memoria di quest’uomo eminentemente retto e saggio dall’ingiuria: e anche per aver esercitato al meglio delle tue capacità la tua influenza tra i tuoi connazionali, ma particolarmente tra il popolo inglese, affinché coloro che erano consueti abusare del suo nome per ingannare gli ignoranti cessassero d’ora in poi di farlo.
Vorremmo che seguissero fedelmente Newman studiando i suoi libri non secondo le loro già condannate opinioni né invocando dolosamente da essi argomenti che possano confermarle; ma facendo propri i suoi principi sinceri ed integrali, i suoi insegnamenti e il suo spirito.
Impareranno molte cose eccellenti da un così grande maestro: in primo luogo, a ritenere sacro il Magistero della Chiesa, a difendere la dottrina trasmessa inviolata dai Padri e, ciò che è di somma importanza per la salvaguardia della verità cattolica , a seguire e obbedire con la massima fede al Successore di San Pietro.


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