Secondo il computo tradizionale, tramandato da san Girolamo, san Pietro fu a capo della Chiesa Romana per 25 anni, 2 mesi e 8 giorni. Fu superato solo da Pio IX, il quale regnò per 31 anni, 7 mesi e 23 giorni (1846-1878). Papa Mastai raggiunse i “giorni di Pietro” il 23 agosto 1871. Per festeggiare la ricorrenza il Papa-Re volle ricevere i membri della Società della Gioventù Cattolica Italiana e alla loro presenza offerse il Santo Sacrificio “pro Italia”, a seguito del quale profferì il seguente discorso:

«Iddio è quegli che umilia ed innalza, ed Io mi trovo precisamente a sperimentare questo tratto ammirabile della divina provvidenza. Io direi di somigliare le cose nostre e della Santa Sede a quel quidam della parabola proposta da Gesù Cristo nell’Evangelo. Homo quidam descendebat ab Hierusalem in Hierico et incidit in latrones qui despoliaverunt eum, semivivo relicto. È il caso in cui Noi ci troviamo presentemente: ma non è da lamentarsi di quelli che colla permissione di Dio ci spogliarono, e che tormentis bellicis et publicis mendaciis presero possesso di questa Città. Non è da maravigliarsene, perchè volle Iddio con questo fatto far conoscere la grandezza della sua bontà e della sua misericordia, per farci poi conoscere la grandezza della sua onnipotenza. Venne il Samaritano pietoso a guarire le piaghe, venne e sborsò all’ albergatore quant’era necessario perché lo ricevesse, lo curasse e lo restituisse alla primiera salute. Signori miei, non è forse il Samaritano di oggi il Samaritano Divino, Gesù Cristo Signor Nostro, il quale ha affidato ai popoli la cura delle offese e la riparazione dei danni fatti a Me Suo Vicario? Non è forse Egli che muove il cuore di tanti milioni di Cattolici, sì ad offerire il dono della mano, sì a porgere il voto del cuore, della mente e dello spirito, e sì ancora a mantenere i principii che in questa malaugurata rivoluzione sono andati confusi e direi quasi perduti ? Quanto mai è consolante il leggere di tante e tante Unioni di giovani di 18, di 20 e 25 anni, nel vigore dell’età, in momenti sì difficili e pericolosi, che offrono preghiere, promesse ed anche la vita per mantenere intatto il sacro deposito della fede, della carità, e la speranza di un miglior avvenire! Queste sono meraviglie grandi, queste sono opere portentose! Ne sia benedetta la Provvidenza di Dio, e ci conforti la speranza di essere destinati a sperimentare le grandezze della sua onnipotenza. Sì, Io ho sempre benedetto con tutto il Mio cuore questa eletta schiera di figli, i quali, dall’un capo all’altro d’Italia si stringono a Me con uno slancio d’amore vivissimo, non curando pericoli, disprezzando umani rispetti, e tutti consacrandosi ad opere di pietà da emulare il fervore dei più bei tempi del Cristianesimo. E permettete che in questo giorno, in questo momento, nella profonda commozione del Mio cuore, Io principalmente pensi a loro, Mi occupi di loro, e con tanto maggiore affetto li benedica. E con essi benedico tutti quelli che sono qui presenti, tutti gli assenti per quanto lontani, i loro amici, le loro famiglie, le patrie loro, i loro zelanti Pastori, e tutti quelli particolarmente che in questa Città hanno fatto risuonare di tante ferventi preghiere le Chiese nei passati giorni, e specialmente il maggior tempio di Maria Santissima».



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