La devozione alla Madonna della Mercede nacque a Barcellona nel XIII secolo e rappresenta la storia della carità eroica di generazioni di uomini che, da allora fino all’ultima “redenzione” nel 1798 (830 carlofortini riscattati a Tunisi), offrirono le loro stesse vite per riscattare dalla schiavitù decine di migliaia di loro fratelli nella fede.
«Nel tempo in cui la più vasta e più bella parte della Spagna era oppressa dal barbaro giogo dei Saraceni, e innumerevoli fedeli sotto sì inumana e infelice schiavitù, correvano grandissimo pericolo di rinnegare la fede cristiana, e di compromettere l’eterna salute, la beatissima Regina del cielo volendo benevolmente rimediare ai mali sì grandi e numerosi, manifestò la sua estrema carità per liberarli. Difatti, mentre san Pietro Nolasco, rinomato per pietà e ricchezze, andava continuamente ruminando nelle sue sante meditazioni in qual maniera poter venire in aiuto delle calamità di tanti Cristiani degenti sono la dominazione dei Mori, gli apparve con volto ilare la stessa beatissima Vergine, dicendogli come sarebbe accettissimo a lei e al suo Figlio unigenito, se si fondasse in suo onore un ordine religioso avente per scopo di liberare gli schiavi dalla tirannide dei Turchi. Incoraggiato da questa celeste visione, l’uomo di Dio, sentissi avvampare d’un’ardente carità, e non ebbe in cuore più che una sola brama, di consacrare se stesso e l’ordine che avrebbe istituito alla pratica continua di questo amore generosissimo per cui ciascuno avrebbe data la sua vita per gli amici e per il suo prossimo. La medesima notte, la santissima Vergine apparve anche al beato Raimondo di Peñafort e a Giacomo re d’Aragona, esortandoli a istituire lo stesso ordine religioso, e persuadendoli a concorrere colla loro fortuna alla fondazione di sì bell’opera. Pietro poi corse subito ai piedi di Raimondo, suo confessore, e gli fece conoscere ogni cosa; e trovatolo al corrente di tutto per rivelazione celeste, si mise umilmente sotto la sua direzione. Ma sopraggiunto il re Giacomo, decise d’eseguire quanto la beatissima Vergine gli aveva rivelato. Quindi, dopo aver conferito fra loro, trovatisi d’accordo intrapresero la fondazione d’un ordine in onore della Vergine Madre, sotto nome di santa Maria della mercede o della redenzione degli schiavi. Pertanto il 10 d’Agosto dell’anno del Signore 1218, il re Giacomo decretò la fondazione di quest’istituto già concepito da quei santi uomini, obbligandone i soci con un quarto voto, di rimanere come ostaggi in potere dei pagani, se fosse stato necessario per la liberazione dei Cristiani. Il re concesse loro di portare sul petto le sue proprie armi, e s’interessò di far approvare da Gregorio IX [1235] questo istituto e i voti religiosi ispirati da sì sublime carità verso il prossimo. Ma lo stesso Dio, mercé la Vergine Madre, fece crescere talmente questa istituzione, che con molta rapidità e successo si sparse su tutta la faccia della terra, e fiorì di santi uomini insigni per carità e pietà, i quali si dedicavano a raccogliere elemosine dai Cristiani per riscattare i loro fratelli, e dare spesso se stessi come pegno per liberarne un gran numero. Al fine poi di rendere a Dio e alla Vergine Madre le dovute grazie per sì benefica istituzione, la Sede Apostolica [Innocenzo XII nel 1696] dopo aver accordato allo stesso ordine innumerevoli privilegi, concedesse di celebrare questa festa particolare e di recitarne l’Ufficio».
Nel VII centenario della fondazione, Benedetto XV nella lettera “Dum tanta populorum” che indirizzò al Maestro Generale dell’Ordine, padre Innocenzo Lopez, il 4 giugno 1918, esortò i Mercedari anche ad un’altra forma di “redenzione”: la redenzione delle anime dalla schiavitù delle sette.
«Col mutare dei tempi, i cristiani non debbono più temere l’infame schiavitù dei corpi. Un’altra ora, e ben più deteriore ne costringe in gran numero: la schiavitù delle anime; dal momento che si insinua dovunque come una serpe la lue di letali errori e la perversità delle sette invade ogni cosa. E così molto più in larghezza si estende il campo della carità nel quale voi – lo sappiamo – utilmente lavorate: la formazione morale dei fanciulli, le catechesi al popolo, la cura spirituale nelle carceri e negli ospedali, dove viene grandemente lodata l’opera delle vostre Suore»
🔵 “Plaudat agmen captivorum”. La sequenza di N.S. della Mercede, Redentrice degli Schiavi
🔵 Preghiera alla Vergine SS. della Mercede

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