Václav (907 – 28 settembre 935), uomo piissimo, fu il cristianizzatore della Boemia. In quest’opera ebbe per nemici capitali sua madre e il fratello, ancora pagani, che lo uccisero per mano di sicari. Di questo principe cristiano [1] Pio XII tessé l’elogio parlando ai boemi residenti in Roma il 28 settembre 1944.

«Dopo di avere, diletti figli e figlie, assistito questa mattina stessa nella Patriarcale Basilica Vaticana, santuario comune di tutti i popoli e di tutti i tempi, al S. Sacrificio della Messa celebrata all’altare di S. Venceslao, in memoria del suo cruento martirio, voi siete venuti presso di Noi, per portarci il vostro omaggio, per attestare la incrollabile vostra fedeltà alla Chiesa di Cristo, la vostra filiale devozione alla Sede di Pietro … La vita e la morte di S. Venceslao sollevano varie questioni, che la indagine storica non ha fino ad oggi intera mente chiarite (cfr. Propylaeum ad Acta SS. Dec. – Martyr. Rom., 1940, pag. 421 sg.). Un fatto tuttavia è certo: che egli cadde nella lotta per la fede del suo popolo; quella fede cattolica romana che fu insegnata ai vostri antenati da generosi Apostoli, venuti sia dall’Oriente, come Cirillo e Metodio, che dall’Occidente germanico. Dare al suo potere e al suo territorio una impronta cristiana: tale fu l’intento e il proposito, che animò lo spirito del Santo. Martire invitto, egli continuò a vivere nella memoria dei fedeli, come simbolo ed eroe della concezione cristiana dello Stato, e anche voi volgete a lui ora lo sguardo e lo invocate per confidargli il vostro avvenire. Egli, che vi ha protetti nel passato, quando i più gravi pericoli minacciavano la vostra fede, non vi abbandonerà nel momento presente e nel futuro. Innalzate a lui le vostre grandi suppliche : che egli conservi e rinvigorisca la vita religiosa così fiorente in molti nelle vostre terre native; che egli avvolga nella sua calda e fortificante aura di fede e di pietà i deboli e i tiepidi; che per le preghiere di lui il Signore vi doni sacerdoti secondo il suo cuore, i quali infondano nelle anime vostre e in quelle della vostra gioventù solida virtù, santa purezza e soprattutto un grande amore verso Cristo; che, cessato il turbine della guerra, vi sia dato di stabilire e modellare con piena libertà ed indipendenza la vostra vita familiare, l’educazione dei vostri figli, i vostri ordinamenti sociali e le vostre pubbliche istituzioni secondo i principi, che i Nostri Predecessori e Noi stessi abbiamo potuto esporre al mondo e che affondano le loro radici nello spirito e nella dottrina di Cristo»


[1] Il principe cristiano è colui che è sottomesso all’autorità della Chiesa e che si adopra per la difesa e la diffusione della vera religione, come insegnano i Papi (da Bonifacio VIII fino ai più recenti Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, san Pio X e Pio XII) e i Dottori della Chiesa (sant’Agostino e san Roberto Bellarmino).



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fonte https://www.vatican.va/content/pius-xii/it/speeches/1944/documents/hf_p-xii_spe_19440928_conterranei-san-venceslao.html

fonte immagine https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2e/San_Venceslao_-_Caroselli.jpg