Un episodio della storia ecclesiastica che ci conferma il fatto che Dio scrive dritto sulle righe storte.

«Adunatosi alcuni anni dappoi il Concilio di Basilea, si proposero i Padri che vi convennero di terminare la controversia; e a tal fine commisero al Cardinale di Torquemada di raccogliere le testimonianze degli antichi dottori sopra questo punto, per farne relazione al Concilio: sostenendo in esso le parti di difensore dell’Immacolato Concepimento Giovanni da Segovia, teologo francescano, oratore del re cattolico. Ma prima ancora che si venisse a tratta re la questione proposta, l’ adunanza di Basilea non fu più Concilio, perocché separata, per l’ ostinata sua disubbidienza, dal Capo della Chiesa, senza il quale non può essere Concilio: oltre di che moltissimi Vescovi e quasi tutti i Cardinali se ne partirono, riunendosi intorno al Sommo Pontefice Eugenio IV nel Concilio ecumenico di Firenze. Ciò non pertanto i rimanenti, presedendo ad essi il Cardinal Barles, non vollero disgregarsi prima di aver munito del loro suffragio la causa dell’ Immacolata Concezione; e, per opera singolarmente del dotto e fervido Segoviense, pubblicarono un decreto sapientissimo, che fa increscere a chi il rilegge che fosse fatto da un’ assemblea priva di legittima autorità. Né noi vogliamo lasciare di qui trascriverlo; non solo perché ci porge un’eloquente testimonianza della comune credenza d’ allora, ma eziandio perché ci dimostra che in quel tempo già era e si chiamava antico l’uso della Chiesa Romana di celebrar la festa della SS.ma Concezione: e quindi si mostra vero quel che ci testifica il P. Strozzi nella sua Controversia della Concezione considerata istoricamente, che i Papi Nicolò III e Clemente V la solennizzavano insieme coi Cardinali con quelle funzioni sacre che sogliamo comprendere nel nome di Cappella Papale. Il decreto adunque del Sinodo di Basilea è del tenore seguente: «Noi diligentemente considerate le autorità e le ragioni che già da più anni nelle pubbliche relazioni dall’una parte e dell’altra sono state allegate dinanzi a questo santo Concilio, e vedutene altre moltissime sopra questo punto medesimo, e con matura considerazione ponderate; definiamo e dichiariamo quella dottrina che dice la gloriosa Vergine Madre di Dio Maria, preveniente ed operante una singolar grazia del divino Spirito, non aver mai soggiaciuto all’ originale peccato, ma essere stata sempre immune da ogni originale ed attual colpa, e santa ed Immacolata, esser dottrina pia e consonante al culto ecclesiastico, alla fede cattolica, alla retta ragione e alla Sacra Scrittura; e però da tutti i cattolici doversi approvare, tenere ed abbracciare; e non essere più lecito a chicchesia di predicare o insegnare in contrario: rinnovando inoltre l’istituzione di celebrare la santa Concezione di lei, che tanto nella romana, quanto nelle altre Chiese il dì 8 Dicembre per antico e lodevol costume si celebra, decretiamo ed ordiniamo che questa medesima celebrità si festeggi nel di predetto in tutte le Chiese, Monasteri e Conventi della cristianità sotto il nome della Concezione».

Cenni storici intorno al domma dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio, in La Civiltà Cattolica, anno VI, serie II, volume IX, Roma, 1855, pp. 46-47.


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