a cura di Luca Fumagalli

Habemus Papam è il capolavoro di don Giuseppe Pace (1911-2000), sacerdote salesiano e fiero oppositore della deriva che investì la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II, per questo ridotto a celebrare la Santa Messa di sempre in clandestinità. Firmato con lo pseudonimo di Walter Martin, il libro è una sorta di dotta dissertazione teologica travestita da romanzo. Non per questo, però, perde qualcosa del suo fascino letterario, regalando al lettore una storia che fa riflettere sulle insidie del modernismo e sui drammatici effetti delle riforme conciliari, ma che, nel medesimo tempo, regala ore di piacevole intrattenimento.

Dalla quarta di copertina:

Un papa che non vuole assumere la carica… ma poi accetta e compie cose straordinarie… Un romanzo fatto di abile narrazione, di suspense, di sana teologia e di tanta buona dottrina cattolica. Per raccontare che cosa? L’eterna guerra che il Nemico muove contro la Chiesa, fino a portarla sulla soglia degli inferi senza riuscire a vincerla. Nulla di nuovo, perché questo è il motore della storia da duemila anni a questa parte. Ma c’è modo e modo di raccontarlo, e l’Autore di queste pagine è uno che sa farlo conquistando anche il lettore distratto. E, soprattutto, c’è modo e modo di esserne consapevoli, e l’Autore di queste pagine è uno che mostra di aver colto fin nelle sue pieghe più intime la crisi nella quale si dibatte la Chiesa. Habemus Papam è, insieme, una storia di grande coinvolgimento e un compendio inossidabile della fede cattolica che, in certi punti, pare quasi uno Iota unum messo in prosa.

Il libro: Walter Martin, Habemus Papam. Il fumo di satana e l’uomo di Dio, Fede & Cultura, Verona, 2011, pp. 382, Euro 24.

Per acquistare il libro: https://fedecultura.com/products/habemus-papam?srsltid=AfmBOorIuLY4S8eKM3h784QmTfDB8NpJxNy22Gkk1TLOP3aUsk1dbV4E



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