di Piergiorgio Seveso
In questi giorni si sta snodando con la consueta forza e con vigoria notevole la nostra campagna di promozione libraria natalizia.
La mia scarsa propensione alla promozione commerciale (pure sacrosanta) non mi fa dilungare troppo sugli aspetti più tecnici e propagandistici dell’intera operazione ma me la fa sintetizzare in questo modo, per sommi capi.
Si tratta di ottimi libri, curati con acribia certosina sin nei minimi dettagli, con copertine prive di quella neutralità, di quella “pastellosità” estenuante e sfibrata tipica di tanta editoria a noi collaterale, di quel “conta solo il contenuto” che spesso è sinonimo di sciatteria e neutrale anonimato.
Sono libri che attaccano, gridano e si fanno notare, “si impongono” già dalla copertina e questo è un bene, per il nostro mondo così incline al “tradizionalismo anonimo”, ondeggiante tra neghittosità e abitudine.
I contenuti sono scelti con cura e realismo: la cultura cattolica oggi è decapitata, invalidata e neutralizzata dalla lancinante “crisi nella Chiesa” che stiamo vivendo e quindi i “campioni”, gli autori viventi da chiamare a raccolta sotto la nostra insegna, sono “selezionati” già in partenza.
Se aggiungiamo le piccinerie e le omertà cortigiane di taluni autori fedeli a quella o questa “cordata” ecclesial-tribale, la pavidità nelle piccole e grandi imprese di altri e l’impreparazione tartufesca e confusionaria di molti altri, il numero dei meritorii e coraggiosi autori contemporanei che abbiamo dato alle stampe, naturalmente si esprime in una parte rilevante, ma non esclusiva, del totale. Vogliamo e dobbiamo, a fianco di essi, rivolgerci ai comprensori celesti dei piccoli e grandi autori del passato, dissotterrare alcuni da un colposo oblio, spolverare altri, troppo citati ma troppo poco letti.
Questi autori ci rivelano spesso i tesori di un’apologetica dottissima e al contempo facile nelle spiegazioni, franca nei giudizi, tutt’altro che irrigidita in inani paure e “spigliata” nell’utilizzo delle fonti e degli scrittori coevi. Il segreto di questa vivacità e vitalità sta proprio nel fatto che la Chiesa militante era allora un organismo pulsante e crescente.
Oggi ovviamente, per la naturale rarefazione delle buone schiere, siamo spesso tutti portati a fare centoni di scritti altrui, a fare rassegne del “già detto mille volte”, a svolgere compitini senza sobbalzi e senza colpi d’ala: è la malizia di questi tempi “critici”.
Nondimeno le Edizioni Radio Spada hanno dimostrato in questi oltre undici anni (oltre dodici se contiamo il blog) come si possa fare di ogni nostro libro una piccola “opera d’arte”, una piccola cornucopia di stimoli e rimandi per i nostri lettori e in ultimo un piccolo tassello per la formazione individuale e la Restaurazione della Chiesa e del Papato romano. Hanno dimostrato come si possa essere cattolici integrali, muovendosi in tutte le direzioni (storia, teologia, cronaca, letteratura, scienze varie, arte, diritto canonico, sottoculture pop) come la Regina degli scacchi.
Per questo rinnovo l’invito a comprare (sì, comprare: perché i libri sono stampati per circolare), dunque regalare e diffondere i nostri libri ma su tutto a leggerli, a farne tesoro, a farli diventare parte integrante della propria vita e delle proprie battaglie cattoliche, vincendo sia la bibliofilia degenere del collezionista, sia la bibliofagia disordinata oggi purtroppo diffusa, sia il pericolo di un analfabetismo di ritorno favorito ora dai social network, ora dalle “messe in guardia” di bottegai e scrupolosi. E dopo questi “consigli per gli acquisti”, l’augurio più sincero di un Avvento meno mondano, meno chiassoso, meno dissipato possibile e volto alla meditazioni delle grandi verità della Dottrina cattolica.
Ah, dimenticavo: per chi vuole, ci si troverà questa sera su YouTube per la Guida ai Regali di Natale.
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Foto (modificata) di Randa Hamdouni da Pixabay