di Piergiorgio Seveso

L’anno che sta per volgere al termine è stato un anno intensissimo per tutti noi di Radio Spada.

Se ci fermiamo un istante, se ci soffermiamo a contemplare l’intera attività che ha messo in campo il nostro gruppo editoriale, rimaniamo, noi per per primi, sbalorditi, dal volume, dall’intensità contenutistica e dalla multiforme varietà delle iniziative poste in essere.

In primo luogo il nostro blog – che è l’incrocio virtuale e iper-contemporaneo tra un giornale intransigente di fine Ottocento e una rivista culturale integrista del primo Novecento – non ha mai subito flessioni nell’offrire analisi quotidiane dell’attualità ecclesiale (senza cedere alle frenesie e alle mode del momento) e nel riattualizzare continuativamente grandi classici del passato noti e meno noti. Tutto questo è stato realizzato grazie al sacrificio e alla dedizione, talvolta faticosa e sanguinosa, dei nostri redattori.

L’abbiamo fatto, dando voce a molti e con taluni generosi innesti, senza perdere di vista quell’unità, moderatamente poliedrica, di regime dottrinale che caratterizza da sempre il nostro operato.

L’abbiamo fatto serbando la nostra unicità, senza “parteggiare” in maniera unilaterale e apodittica per qualcuno all’interno del variegato e turbolento “mondo della Tradizione”, senza preclusioni verso chi avesse una reale, concreta e non contaminata volontà di mettersi al servizio del Cattolicesimo romano integrale, delle sue Verità e delle sue Leggi.

L’abbiamo fatto anche – e con nettezza – contro un “benevacantismo” da ratzingerismo postumo, ora istrionico, ora sofistico (e lo diciamo con rispetto per i sofisti), sempre degenere e sviante; poi contro ogni unilateralismo settario di savi, guru e santoni, di chi ripete, in una parodia grottesca e con una sorda cantilena, “La Tradizione sono io!”. L’abbiamo fatto e continueremo a farlo, speriamo con sempre maggiore lena e ricchezza di contributi e di contenuti.

In secondo luogo abbiamo proseguito con vigore e slancio la pubblicazione di nuovi libri, raggiungendo la cifra ragguardevole di 111 (centoundici): si tratta di testi pubblicati in undici anni di impegno, completando ad esempio la benemerita nuova edizione della “Storia della Chiesa” dell’eminentissimo Hergenrother, ridonando vita a grandi classici apologetici colpevolmente obliati come quelli dei padri Zacchi, Gaume e Ballerini, e riprendendo con vigore la polemica antievoluzionista e antidarwinista in collaborazione col Kolbe Institue americano.

Abbiamo anche contribuito alla diffusione della buona stampa e all’intensificazione del Bonum certamen, attraverso molteplici conferenze di presentazione libraria (alcune tenute alla Taverna San Romualdo del nostro compianto amico Antonio Mazzetti) e tramite gli “Stati generali” del 25 aprile 2024 a Reggio Emilia. Per non parlare della militanza contro la blasfemia culminata nel supporto alla processione del Comitato Beata Giovanna Scopelli, tenuta a Carpi l’11 maggio scorso (foto in evidenza).

Intervistato dal carissimo Flavio Pisaniello di Legio Christi poco prima del convegno, ho usato più volte l’espressione: “noi abbiamo vinto” – anche se RS dovesse finire domani – non perché ci culliamo di progetti temporali irrealizzabili o di chimere restaurazionistiche per ora impraticabili, ma perché abbiamo resistito con virile impegno a qualunque tentativo di interdizione, inceppamento e asservimento della nostra azione, devota alla buona battaglia e non alle passioni, ai capricci, alle manie e alle debolezze degli uomini”.

Abbiamo da ultimo intensificato la nostra presenza in videoconferenze e podcast culturali, prima grazie a canali youtube amici e sodali, come Liberi in veritate, Legio Christi, Virtute e canoscenza, Codice Rahner, Brigata per la difesa dell’Ovvio, Stella Maris e da ultimo iniziando delle trasmissioni regolari (e non più episodiche e occasionali come un tempo) sul nostro canale Youtube nella rubrica Sul filo della spada.

Ci siamo prestati, non senza riluttanza e trepidazione, perché riteniamo, nell’attuale vuoto siderale della presenza cattolica romana sul web, sia necessario far udire con continuità la voce di un laicato fedele e disponibile, smisuratamente appassionato, e al contempo senza fisime accademiche e iper-specialistiche, che possa indirizzare pauperes et debiles, confondere i tronfi ranocchi di una dottrina cattolica solo orecchiata, raddrizzare storture e svellere gli idola theatri di un certo tradizionalismo “cattolico” ora cortigiano e servile, ora insipido ed anonimo.

Ci stiamo riuscendo? Lo speriamo davvero. In ogni caso, a Dio piacendo e mancando la restaurazione della Chiesa e del Papato, dovrete ancora sorbirvi (e lo dico soprattutto ai nemici e critici) i nostri “brutti musi”.

Sancta Maria, Sedes sapientiae, ora pro nobis.


Collegamento al video Preparatevi: ne vedrete delle belle.


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